L’eros nuziale nel Cento e il disagio che gli interpreti provano di fronte alla imminutio (vv. 101-131), la sezione che descrive la prima notte d’amore tra i coniugi come fosse un atto di violenza sessuale. La tecnica centonaria, maneggiata con abilità, permette di conferire al materiale virgiliano nuovi significati grazie al potenziale allusivo ad altri generi ed autori: si mette in scena uno ‘spettacolo di potenza’ letteraria, da parte di un membro dell’élite socioculturale come Ausonio (che ha ricevuto l’incarico di comporre il centone direttamente da Valentiniano I), per cui il controllo di tutti i diversi registri e generi letterari passa attraverso la padronanza completa degli strumenti filologici, retorici e letterari che presiedono al riuso dei classici. In tale operazione, deve essere recuperato anche l’ambito dell’oscenità e del burlesco: con gesto padronale (anche se con tutta l’ambiguità e l’ipocrisia che deriva dall’ostentazione di un potere culturale, sociale e sessuale), Ausonio vuol dimostrare che solo colui che è in grado di ludere in poesia su ‘certe cose’, mantenendosi nell’alveo di una raffinata ed esclusiva tradizione letteraria (che trae all’infinito ogni suo elemento dal testo dei classici, e di Virgilio in particolare, e dalla letteratura erudita ad esso connessa) è immune dal loro fascino lubrico nella realtà della sua vita proba e signorile, ciò che naturalmente non riesce alle grottesche figure dei filologi-Curii e dei filologi-priapi, che nella loro insipienza e mancanza di controllo culturale confondono i due piani della vita e della letteratura.
Il Cento Nuptialis di Ausonio. Il matrimonio, il sesso, il mondo del basso corporale come gioco erudito
Alfredo Mario Morelli
2020
Abstract
L’eros nuziale nel Cento e il disagio che gli interpreti provano di fronte alla imminutio (vv. 101-131), la sezione che descrive la prima notte d’amore tra i coniugi come fosse un atto di violenza sessuale. La tecnica centonaria, maneggiata con abilità, permette di conferire al materiale virgiliano nuovi significati grazie al potenziale allusivo ad altri generi ed autori: si mette in scena uno ‘spettacolo di potenza’ letteraria, da parte di un membro dell’élite socioculturale come Ausonio (che ha ricevuto l’incarico di comporre il centone direttamente da Valentiniano I), per cui il controllo di tutti i diversi registri e generi letterari passa attraverso la padronanza completa degli strumenti filologici, retorici e letterari che presiedono al riuso dei classici. In tale operazione, deve essere recuperato anche l’ambito dell’oscenità e del burlesco: con gesto padronale (anche se con tutta l’ambiguità e l’ipocrisia che deriva dall’ostentazione di un potere culturale, sociale e sessuale), Ausonio vuol dimostrare che solo colui che è in grado di ludere in poesia su ‘certe cose’, mantenendosi nell’alveo di una raffinata ed esclusiva tradizione letteraria (che trae all’infinito ogni suo elemento dal testo dei classici, e di Virgilio in particolare, e dalla letteratura erudita ad esso connessa) è immune dal loro fascino lubrico nella realtà della sua vita proba e signorile, ciò che naturalmente non riesce alle grottesche figure dei filologi-Curii e dei filologi-priapi, che nella loro insipienza e mancanza di controllo culturale confondono i due piani della vita e della letteratura.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Alvito 2019 2020 cento nuptialis ausonio.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Full text (versione editoriale)
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
231.92 kB
Formato
Adobe PDF
|
231.92 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.