Le indagini archeologiche 2019 nell’area di Fondel de Pra’ Comun (Passo Giau, San Vito di Cadore, BL), ai piedi del Col Piombin, si sono svolte tra il 22 e il 30 luglio e hanno interessato due diversi ripari formati dalle pareti aggettanti di due grossi massi calcarei (SVT-PC1-Riparo 1 e SVT-PC2-Riparo 2 o SV088) e un’area all’aperto (SVT-PC3). Nel riparo 1 è stata esplorata una superficie di 1 m2 (parete aggettante di un masso erratico rivolta a Est). La sequenza stratigrafica presenta, sotto la lettiera attuale (US 1), due principali livelli di frequentazione. Il primo è riferibile al Medioevo (ceramica pettinata - US 2) ed ha rimaneggiato l’orizzonte più antico nel quale è ravvisabile un’occupazione del Mesolitico antico (Sauveterriano). Quest’ultimo (US 4), esplorato su una superficie di 50x50 cm, ha restituito un’industria microlitica (triangoli e punte a doppio dorso, cf. Sauveterre), resti di fauna e carboni. L’indagine si è arrestata in corrispondenza dell’interfaccia dello stato sottostante (US 5, sterile?). Il sondaggio all’aperto, indagato su una superficie di 50x100 cm, ha restituito, sotto la cotica erbosa (US 1), un livello di colluvio (US 2) contenente rari manufatti litici e carboni, giacente su uno strato limo-argilloso presumibilmente corrispondente a depositi glacio-lacustri (US 3). Il riparo 2 è costituito da un aggetto sotto la parete E (6x2 m) di un masso erratico, vicino al quale è collocato un masso del sale. In superficie erano ravvisabili i resti di un’area a fuoco. Lo scavo di 4 m2 ha confermato l’intensa frequentazione del riparo (focolari succedutisi nel tempo). Il materiale archeologico attesta cronologie che partono dal Mesolitico (microbulino e nucleo) e arrivano ai giorni nostri con una particolare insistenza sul periodo medievale (ceramica pettinata). È interessante, inoltre, la presenza di ceramica probabilmente attribuibile al periodo protostorico. La continua occupazione ha causato il rimescolamento del deposito.
Passo Giau-Pra' Comun (San Vito di Cadore, Belluno)
Federica Fontana;Davide Visentin;Francesco Carrer
2019
Abstract
Le indagini archeologiche 2019 nell’area di Fondel de Pra’ Comun (Passo Giau, San Vito di Cadore, BL), ai piedi del Col Piombin, si sono svolte tra il 22 e il 30 luglio e hanno interessato due diversi ripari formati dalle pareti aggettanti di due grossi massi calcarei (SVT-PC1-Riparo 1 e SVT-PC2-Riparo 2 o SV088) e un’area all’aperto (SVT-PC3). Nel riparo 1 è stata esplorata una superficie di 1 m2 (parete aggettante di un masso erratico rivolta a Est). La sequenza stratigrafica presenta, sotto la lettiera attuale (US 1), due principali livelli di frequentazione. Il primo è riferibile al Medioevo (ceramica pettinata - US 2) ed ha rimaneggiato l’orizzonte più antico nel quale è ravvisabile un’occupazione del Mesolitico antico (Sauveterriano). Quest’ultimo (US 4), esplorato su una superficie di 50x50 cm, ha restituito un’industria microlitica (triangoli e punte a doppio dorso, cf. Sauveterre), resti di fauna e carboni. L’indagine si è arrestata in corrispondenza dell’interfaccia dello stato sottostante (US 5, sterile?). Il sondaggio all’aperto, indagato su una superficie di 50x100 cm, ha restituito, sotto la cotica erbosa (US 1), un livello di colluvio (US 2) contenente rari manufatti litici e carboni, giacente su uno strato limo-argilloso presumibilmente corrispondente a depositi glacio-lacustri (US 3). Il riparo 2 è costituito da un aggetto sotto la parete E (6x2 m) di un masso erratico, vicino al quale è collocato un masso del sale. In superficie erano ravvisabili i resti di un’area a fuoco. Lo scavo di 4 m2 ha confermato l’intensa frequentazione del riparo (focolari succedutisi nel tempo). Il materiale archeologico attesta cronologie che partono dal Mesolitico (microbulino e nucleo) e arrivano ai giorni nostri con una particolare insistenza sul periodo medievale (ceramica pettinata). È interessante, inoltre, la presenza di ceramica probabilmente attribuibile al periodo protostorico. La continua occupazione ha causato il rimescolamento del deposito.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.