Ripercorrere l’esperienza che si sviluppò a Firenze nella seconda metà del XX secolo e che vide tra i suoi protagonisti Pierluigi Spadolini, Giovanni Klaus Koenig, Pier Angelo Cetica e che presto si allargò ad un gruppo di vivaci allievi, permette di evidenziare quanti elementi comuni ci fossero all’interno delle diverse scuole italiane di design e quali, ancora oggi, possano essere ritenuti elementi di riflessione. In particolare vogliamo mettere l’attenzione sui temi che possono essere ritenuti, con le dovute differenze, comuni e caratteristici di Frateili e Spadolini e cioè l’insegnamento del design in rapporto con le altre discipline e, in particolare con la storia, rapporto tra progetto, produzione, didattica, il valore del componente e il senso del circuito-sistema: come a sovrapporre due tracce su fogli in trasparenze per coglierne analogie e differenze.
Vite parallele. Pierluigi Spadolini e la scuola fiorentina di design e tecnologia
Eleonora Trivellin
2017
Abstract
Ripercorrere l’esperienza che si sviluppò a Firenze nella seconda metà del XX secolo e che vide tra i suoi protagonisti Pierluigi Spadolini, Giovanni Klaus Koenig, Pier Angelo Cetica e che presto si allargò ad un gruppo di vivaci allievi, permette di evidenziare quanti elementi comuni ci fossero all’interno delle diverse scuole italiane di design e quali, ancora oggi, possano essere ritenuti elementi di riflessione. In particolare vogliamo mettere l’attenzione sui temi che possono essere ritenuti, con le dovute differenze, comuni e caratteristici di Frateili e Spadolini e cioè l’insegnamento del design in rapporto con le altre discipline e, in particolare con la storia, rapporto tra progetto, produzione, didattica, il valore del componente e il senso del circuito-sistema: come a sovrapporre due tracce su fogli in trasparenze per coglierne analogie e differenze.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.