Esplorare le aree di margine significa indagare la periferia, quel patrimonio architettonico misconosciuto ma di significativa rilevanza sociale, economica e ambientale, rappresentato dai quartieri residenziali realizzati nella seconda metà del Novecento in Italia come in Europa, da tempo interessati da fenomeni di degrado e di radicale trasformazione delle necessità e degli usi, sia degli edifici che degli spazi urbani e paesaggi urbani circostanti. Queste parti di città unitariamente progettate con l’obiettivo di trovare soluzioni permanenti ai bisogni dell’abitare e opporsi alla continua espansione delle periferie del secondo dopoguerra, oggi descrivono la città contemporanea attraverso il processo continuo di modificazione di tutti i propri dispositivi d’uso. La nozione estesa e più ampia di patrimonio non può non includere questi territori, costituiti da paesaggi urbani, nei quali è necessario attuare in prima istanza il riconoscimento del valore degli ordini preesistenti rinvenibili anche nei manufatti. Questi ultimi se pur non annoverati tra le testimonianze esemplari e note dei quartieri Ina casa, costituiscono una diffusa e cospicua risorsa del nostro territorio, un patrimonio del passato recente, adatto a indagare e riflettere sugli indirizzi e le metodologie per affrontare la necessaria trasformazione.
Esplorare le aree di margine. Valori potenzialità e strategie di riqualificazione
A. MassarentePrimo
Conceptualization
;A. GardiniUltimo
Methodology
2019
Abstract
Esplorare le aree di margine significa indagare la periferia, quel patrimonio architettonico misconosciuto ma di significativa rilevanza sociale, economica e ambientale, rappresentato dai quartieri residenziali realizzati nella seconda metà del Novecento in Italia come in Europa, da tempo interessati da fenomeni di degrado e di radicale trasformazione delle necessità e degli usi, sia degli edifici che degli spazi urbani e paesaggi urbani circostanti. Queste parti di città unitariamente progettate con l’obiettivo di trovare soluzioni permanenti ai bisogni dell’abitare e opporsi alla continua espansione delle periferie del secondo dopoguerra, oggi descrivono la città contemporanea attraverso il processo continuo di modificazione di tutti i propri dispositivi d’uso. La nozione estesa e più ampia di patrimonio non può non includere questi territori, costituiti da paesaggi urbani, nei quali è necessario attuare in prima istanza il riconoscimento del valore degli ordini preesistenti rinvenibili anche nei manufatti. Questi ultimi se pur non annoverati tra le testimonianze esemplari e note dei quartieri Ina casa, costituiscono una diffusa e cospicua risorsa del nostro territorio, un patrimonio del passato recente, adatto a indagare e riflettere sugli indirizzi e le metodologie per affrontare la necessaria trasformazione.File | Dimensione | Formato | |
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