Il nostro è un escavo di tipo epistemologico: si vuole esplorare la conoscenza e, di conseguenza, la formazione che avviene in quell’ambito misterioso che è la medicina ancestrale. Si è cercato di interpretarne le dinamiche, il linguaggio, i valori. Pertanto, l’epistemologia è di matrice ermeneutica fa riferimento ad una pedagogia interpretativa. La nostra ricerca si basa su di una analisi interculturale che non si limita alla formale accettazione della differenza, ma cerca di esplorarne le ragioni profonde. La diversità radicale che abbiamo potuto sperimentare ci fa toccare con mano i limiti del nostro inevitabile etnocentrismo tecnoscientifico, pragmatico e oggettivistico. Abbiamo preso atto che esistono altre forme di razionalità, al di là di ogni presunto buonismo, di ogni velleità di tolleranza, di ogni desiderio di evasione, di ogni tentazione di assaggiare la cultura esotica nella sua veste rassicurante di folclore. La ricerca si avvale delle testimonianze di h-men, curanderos, parteras, ueseros, raccolte con la tecnica delle interviste semistrutturate nella zona del Campeche, che è considerata il cuore del territorio maya, ma ci siamo riferiti anche ad una precedente ricerca svolta in Guatemala. Il nostro sguardo ermeneutico ha sempre cercato di tener conto dei suoi stessi presupposti sia epistemologici che metodologici. Il tema ci ha vincolato ad un approccio interdisciplinare, ovvero abbiamo utilizzato una metodologia etnografica e i suoi strumenti di indagine per mettere a fuoco le strutture antropologiche ed epistemologiche della conoscenza medica ancestrale tutt’ora presente nelle comunità indigene del territorio maya.
La dea Ix Chel e il medico-sacerdote, interprete e maestro
anita gramigna
Primo
2019
Abstract
Il nostro è un escavo di tipo epistemologico: si vuole esplorare la conoscenza e, di conseguenza, la formazione che avviene in quell’ambito misterioso che è la medicina ancestrale. Si è cercato di interpretarne le dinamiche, il linguaggio, i valori. Pertanto, l’epistemologia è di matrice ermeneutica fa riferimento ad una pedagogia interpretativa. La nostra ricerca si basa su di una analisi interculturale che non si limita alla formale accettazione della differenza, ma cerca di esplorarne le ragioni profonde. La diversità radicale che abbiamo potuto sperimentare ci fa toccare con mano i limiti del nostro inevitabile etnocentrismo tecnoscientifico, pragmatico e oggettivistico. Abbiamo preso atto che esistono altre forme di razionalità, al di là di ogni presunto buonismo, di ogni velleità di tolleranza, di ogni desiderio di evasione, di ogni tentazione di assaggiare la cultura esotica nella sua veste rassicurante di folclore. La ricerca si avvale delle testimonianze di h-men, curanderos, parteras, ueseros, raccolte con la tecnica delle interviste semistrutturate nella zona del Campeche, che è considerata il cuore del territorio maya, ma ci siamo riferiti anche ad una precedente ricerca svolta in Guatemala. Il nostro sguardo ermeneutico ha sempre cercato di tener conto dei suoi stessi presupposti sia epistemologici che metodologici. Il tema ci ha vincolato ad un approccio interdisciplinare, ovvero abbiamo utilizzato una metodologia etnografica e i suoi strumenti di indagine per mettere a fuoco le strutture antropologiche ed epistemologiche della conoscenza medica ancestrale tutt’ora presente nelle comunità indigene del territorio maya.File | Dimensione | Formato | |
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