Il “giusto compenso” delle licenze dei gestori collettivi dei diritti d’autore nell’evoluzione della giurisprudenza statunitense

Il contributo esamina i tentativi della giurisprudenza antitrust statunitense di ricostruire il livello di giusto compenso dei titolari dei diritti d'autore, e di sanzionare le condotte delle società di gestione collettiva tendenti ad imporre canoni di licenza superiori a questo livello. Evidenzia un'evoluzione di questa giurisprudenza, che inizialmente ricostruiva un benchmark di giusto compenso calibrato sulla negoziazione "at arm's length" su base collettiva dell'intero repertorio; e che successivamente (attraverso l'imposizione di clausole cc.dd. di carve out) ha elaborato un diverso benchmark fondato sull'esito di una ipotetica contrattazione concorrenziale su base individuale delle singole opere. Il lavoro evidenzia che questa evoluzione stravolge la visione originaria della giurisprudenza della Corte Suprema storicamente alla base della giustificazione antitrust della negoziazione collettiva; e che la più recente impostazione fa sorgere una serie di questioni problematiche meritevoli di approfondimento, anche alla luce di alcune scelte di valorizzazione di uno od altro modello di analisi economica del diritto .