Lo sviluppo delle applicazioni 2.0 permette la connessione tra persone e loro corrispondenti identità digitali: soggetti che formano legami senza vincoli di spazio e di compresenza fisica diventano parte di uno sciame digitale. La nostra privacy (e in particolar modo quella dei minori) è progressivamente erosa dalla nostra crescente accondiscendenza, apatia, indifferenza o supporto esplicito a misure che ci sono presentate come indispensabili o innocue. Se è ancora prematuro affermare che la privacy è ormai morta, le giovani generazioni sono protagoniste, volenti o no, di una prassi culturale e di una socializzazione primaria lontane dal concetto di privacy.

L’identità perduta. Internet of things, smart devices e privacy dei minori sul web

E. Maestri
Primo
2019

Abstract

Lo sviluppo delle applicazioni 2.0 permette la connessione tra persone e loro corrispondenti identità digitali: soggetti che formano legami senza vincoli di spazio e di compresenza fisica diventano parte di uno sciame digitale. La nostra privacy (e in particolar modo quella dei minori) è progressivamente erosa dalla nostra crescente accondiscendenza, apatia, indifferenza o supporto esplicito a misure che ci sono presentate come indispensabili o innocue. Se è ancora prematuro affermare che la privacy è ormai morta, le giovani generazioni sono protagoniste, volenti o no, di una prassi culturale e di una socializzazione primaria lontane dal concetto di privacy.
2019
978-88-243-2625-4
Privacy, minori, Gdpr, persona digitale, Habeas data.
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