L’urgenza dell’intersezionalità: persone e donne con disabilità, stereotipi, diritti

Una volta acquisita la consapevolezza della specifica soggettività delle donne con disabilità, soggetti "imprevisti" per la riflessione sulla disabilità, l’ulteriore questione da affrontare diviene comprendere in quale modo esse vengano considerate, ossia ragionare su quale sia il paradigma culturale che prevale nella loro rappresentazione. Si tratta di un aspetto che rileva non solo dal punto di vista teorico, ma soprattutto per le conseguenze sociali e giuridiche che derivano dall’adozione della prospettiva “medica” e di quella “sociale”. A questo riguardo, poiché è noto che i retaggi del “modello medico” della disabilità, ancorato al paradigma abilista, sono ancora molto diffusi, mi soffermerò sugli stereotipi ricorrenti in relazione alla soggettività delle persone con disabilità, per poi concentrarmi su quelli che riguardano più specificamente le donne con disabilità, al fine di mettere in luce alcuni dei più rilevanti effetti discriminatori che la stereotipizzazione della soggettività disabile ha prodotto e ancora non smette di produrre.