Il gioco è sicuramente, tra le attività umane, un campo di profondo interesse, un campo che ha visto cimentarsi studiosi e pensatori dalla filosofia alla psicologia. Il gioco ha suscitato dibattiti e studi che hanno visto confrontarsi psicologi, sociologi, etologi, biologici e antropologi coinvolgendo, nel tempo, in maniera sempre più attiva i pedagogisti. Quando si affronta il tema del gioco sicuramente il pensiero corre a Gregory Bateson che si è interessato al gioco nell’ottica di un cammino complesso transcontestuale193, dove il gioco per gli essere umani (ma il concetto si può ampliare agli esseri viventi) è propedeutico a comprendere e ad agire di conseguenza determinando se un comportamento è un gioco o una minaccia. In questa riflessione e in un’ottica di utilizzo del gioco nella didattica è interessante richiamare una ulteriore definizione di Bateson, quando afferma che “il gioco e la creazione del gioco debbono essere visti come un unico fenomeno e anzi, dal punto di vista soggettivo, è plausibile dire che la sequenza può essere veramente giocata solo finché conserva qualche elemento creativo e inatteso. Se la sequenza è del tutto nota, essa è rifilale, benché forse sempre formativa del carattere”
Giocare e studiare. Lo sviluppo del pensiero computazionale
Poletti Giorgio
Conceptualization
2019
Abstract
Il gioco è sicuramente, tra le attività umane, un campo di profondo interesse, un campo che ha visto cimentarsi studiosi e pensatori dalla filosofia alla psicologia. Il gioco ha suscitato dibattiti e studi che hanno visto confrontarsi psicologi, sociologi, etologi, biologici e antropologi coinvolgendo, nel tempo, in maniera sempre più attiva i pedagogisti. Quando si affronta il tema del gioco sicuramente il pensiero corre a Gregory Bateson che si è interessato al gioco nell’ottica di un cammino complesso transcontestuale193, dove il gioco per gli essere umani (ma il concetto si può ampliare agli esseri viventi) è propedeutico a comprendere e ad agire di conseguenza determinando se un comportamento è un gioco o una minaccia. In questa riflessione e in un’ottica di utilizzo del gioco nella didattica è interessante richiamare una ulteriore definizione di Bateson, quando afferma che “il gioco e la creazione del gioco debbono essere visti come un unico fenomeno e anzi, dal punto di vista soggettivo, è plausibile dire che la sequenza può essere veramente giocata solo finché conserva qualche elemento creativo e inatteso. Se la sequenza è del tutto nota, essa è rifilale, benché forse sempre formativa del carattere”File | Dimensione | Formato | |
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