Il gioco è un’attività straordinaria, non solo nel senso che è fuori dall’ordinario, ovvero che non appartiene al quotidiano delle cose che dobbiamo fare per ottemperare ai nostri bisogni sociali e di sussistenza, ma soprattutto perché è il regno trasgressivo dell’ordinario, il trionfo della fantasia e della creatività, è sfrenatezza, timore e divertimento. Può esserlo in quanto i suoi confini sono appunto, paradossalmente, infiniti, cioè senza confini. Anche il paradosso può essere un ingrediente ludico interessante, e spesso lo è. Da queste poche parole si evince che il gioco traccia uno spazio d’azione libero ma vincolato da norme. Altro paradosso. Libero, perché una sua caratteristica fondativa è la gratuità, il piacere che deriva meramente dall’ azione ludica, pertanto nessuno può obbligarci a giocare per il semplice fatto che l’imposizione ne nega il fondamento. In realtà, il giocare è azione serissima. Perché? Perché ha importanti risvolti educativi e cognitivi. Lo spazio ludico è un luogo privilegiato della formazione. Ed è qui l’oggetto delle nostre riflessioni. Il gioco è messa in campo di strategie. È movimento della mente, è simulazione che chiama ad agire l’intelligenza. Il gioco è rappresentazione, come, in un certo senso, lo è la formalizzazione dei saperi che si allestisce nel teatro della scuola.

Il pensiero ribelle. Riflessioni di epistemologia del gioco

Anita Gramigna
2019

Abstract

Il gioco è un’attività straordinaria, non solo nel senso che è fuori dall’ordinario, ovvero che non appartiene al quotidiano delle cose che dobbiamo fare per ottemperare ai nostri bisogni sociali e di sussistenza, ma soprattutto perché è il regno trasgressivo dell’ordinario, il trionfo della fantasia e della creatività, è sfrenatezza, timore e divertimento. Può esserlo in quanto i suoi confini sono appunto, paradossalmente, infiniti, cioè senza confini. Anche il paradosso può essere un ingrediente ludico interessante, e spesso lo è. Da queste poche parole si evince che il gioco traccia uno spazio d’azione libero ma vincolato da norme. Altro paradosso. Libero, perché una sua caratteristica fondativa è la gratuità, il piacere che deriva meramente dall’ azione ludica, pertanto nessuno può obbligarci a giocare per il semplice fatto che l’imposizione ne nega il fondamento. In realtà, il giocare è azione serissima. Perché? Perché ha importanti risvolti educativi e cognitivi. Lo spazio ludico è un luogo privilegiato della formazione. Ed è qui l’oggetto delle nostre riflessioni. Il gioco è messa in campo di strategie. È movimento della mente, è simulazione che chiama ad agire l’intelligenza. Il gioco è rappresentazione, come, in un certo senso, lo è la formalizzazione dei saperi che si allestisce nel teatro della scuola.
2019
9788899302269
Gioco, Epistemologia, Strategia della mente ,Educazione, Ludico
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