L’articolo esamina le recenti direttive adottate dal Ministro dell’interno in materia di polizia delle frontiere, con le quali è stato raccomandato ai corpi amministrativi competenti in materia di soccorso marittimo (inclusa la Marina militare) di considerare come “passaggio non inoffensivo” nelle acque territoriali italiane il transito di navi delle organizzazioni non governative che trasportano migranti soccorsi in alto mare. Stando agli ordini del Ministro, la nave delle ONG, per ottenere l’assegnazione di un place of safety da parte delle autorità italiane ai sensi della Convenzione di Amburgo sulla ricerca e il salvataggio marittimo (c.d. Convenzione SAR), non deve essersi spinta in una zona SAR diversa da quella di responsabilità italiana, per poi farvi intenzionalmente ingresso, eludendo le indicazioni operative o, comunque, sottraendosi alla giurisdizione del Paese responsabile del salvataggio. L’analisi intende porre alcune questioni soprattutto sul versante del diritto interno, con riferimento alle competenze del Ministro dell’interno a regolare mediante atti di “direttiva” l’attività di ricerca e soccorso della Guardia costiera.
Obbligo di soccorso in mare, funzioni della Guardia costiera e respingimenti “delegati”: sui poteri del Ministro dell’interno
Magri Marco
2019
Abstract
L’articolo esamina le recenti direttive adottate dal Ministro dell’interno in materia di polizia delle frontiere, con le quali è stato raccomandato ai corpi amministrativi competenti in materia di soccorso marittimo (inclusa la Marina militare) di considerare come “passaggio non inoffensivo” nelle acque territoriali italiane il transito di navi delle organizzazioni non governative che trasportano migranti soccorsi in alto mare. Stando agli ordini del Ministro, la nave delle ONG, per ottenere l’assegnazione di un place of safety da parte delle autorità italiane ai sensi della Convenzione di Amburgo sulla ricerca e il salvataggio marittimo (c.d. Convenzione SAR), non deve essersi spinta in una zona SAR diversa da quella di responsabilità italiana, per poi farvi intenzionalmente ingresso, eludendo le indicazioni operative o, comunque, sottraendosi alla giurisdizione del Paese responsabile del salvataggio. L’analisi intende porre alcune questioni soprattutto sul versante del diritto interno, con riferimento alle competenze del Ministro dell’interno a regolare mediante atti di “direttiva” l’attività di ricerca e soccorso della Guardia costiera.File | Dimensione | Formato | |
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