In un’Europa che incoraggia il plurilinguismo e rispetta, almeno a livello normativo, le diversità e le minoranze linguistiche, diventa molto importante trovare un’espressione concreta ed efficace di quanto enunciato a livello di principio. Troppo spesso infatti il plurilinguismo di cui si parla rischia di ridursi al mero utilizzo di una lingua franca che funga da veicolo comunicativo, attualmente identificabile chiaramente con l’inglese, omologando anche le politiche linguistiche scolastiche con la richiesta esplicita di forgiare la competenza in lingua straniera principalmente sull’idioma suddetto e secondariamente su un’altra lingua europea (negli ultimi anni sempre più frequentemente lo spagnolo, in alternativa al francese e al tedesco). Il metodo ormai diffuso dell'intercomprensione e la filologia romanza in quanto comparatistica che abbraccia un plesso di lingue neolatine (senza distinzione tra egemoni e minoritarie) sono un banco di prova di tali buone pratiche scolastiche per garantire il plurilinguismo. Mobilità vs inclusione e biografia linguistica come stratificazione di lingue e dialetti nell'esperienza dell'individuo sono gli altri dispositivi per garantire la coesistenza di più lingue nel singolo e nella società, così come dimostrato nella coesistenza esemplare di italiano / catalano / castigliano nelle scuole italiane all'estero.
Presentazione del numero monografico "'ognuno resti com'è, diverso dagli altri'. Plurilinguismo, multilinguismo, multiculturalismo"
Monica Longobardi
2019
Abstract
In un’Europa che incoraggia il plurilinguismo e rispetta, almeno a livello normativo, le diversità e le minoranze linguistiche, diventa molto importante trovare un’espressione concreta ed efficace di quanto enunciato a livello di principio. Troppo spesso infatti il plurilinguismo di cui si parla rischia di ridursi al mero utilizzo di una lingua franca che funga da veicolo comunicativo, attualmente identificabile chiaramente con l’inglese, omologando anche le politiche linguistiche scolastiche con la richiesta esplicita di forgiare la competenza in lingua straniera principalmente sull’idioma suddetto e secondariamente su un’altra lingua europea (negli ultimi anni sempre più frequentemente lo spagnolo, in alternativa al francese e al tedesco). Il metodo ormai diffuso dell'intercomprensione e la filologia romanza in quanto comparatistica che abbraccia un plesso di lingue neolatine (senza distinzione tra egemoni e minoritarie) sono un banco di prova di tali buone pratiche scolastiche per garantire il plurilinguismo. Mobilità vs inclusione e biografia linguistica come stratificazione di lingue e dialetti nell'esperienza dell'individuo sono gli altri dispositivi per garantire la coesistenza di più lingue nel singolo e nella società, così come dimostrato nella coesistenza esemplare di italiano / catalano / castigliano nelle scuole italiane all'estero.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.