L'articolo analizza le originalissime novità processuali presenti nell’ordinanza costituzionale n. 207/2018, adottata nel c.d. “caso Cappato” (ossia con riguardo alla quaestio di costituzionalità sollevata nel procedimento penale sul suicidio assistito in Svizzera del dj Fabiano Antoniani). Tra le righe della sua pronuncia la Corte lascia infatti trapelare che l’attuale punizione penale dell’aiuto al suicidio (art. 580 c.p.) è illegittima in ragione di casi specifici e circoscritti: in presenza, cioè, di una malattia irreversibile e di dolori fisici e psicologici intollerabili per il paziente, peraltro capace e consapevole, il quale – mantenuto in vita grazie a trattamenti di sostegno vitale – chieda di porre fine alla sua esistenza non già attraverso la mera interruzione delle terapie, bensì mediante un suicidio assistito. Essa non dichiara tuttavia l’incostituzionalità della norma ma indica al legislatore un termine (fissato al 24 settembre 2019) entro il quale il Parlamento dovrà intervenire – rinviando a quella data la sua udienza in materia – e lasciando intendere che, se così non fosse, non si sottrarrà al suo compito. È la prima volta che la Consulta utilizza una simile strategia decisoria. Nello scritto si esaminano quindi i profili sostanziali e processuali della pronuncia, mettendone in luce gli aspetti positivi ma anche i punti meno limpidi. Nella parte finale si ipotizzano altresì le possibili pronunce che la Corte potrebbe prossimamente adottare nella vicenda alla luce delle diverse normative che il Parlamento dovrà adottare entro il prossimo 24 settembre (o nel caso in cui il legislatore latitasse).
Un'incostituzionalità (solo) di fatto del reato di aiuto al suicidio: in attesa del seguito del "caso Cappato"
Paolo VERONESI
2019
Abstract
L'articolo analizza le originalissime novità processuali presenti nell’ordinanza costituzionale n. 207/2018, adottata nel c.d. “caso Cappato” (ossia con riguardo alla quaestio di costituzionalità sollevata nel procedimento penale sul suicidio assistito in Svizzera del dj Fabiano Antoniani). Tra le righe della sua pronuncia la Corte lascia infatti trapelare che l’attuale punizione penale dell’aiuto al suicidio (art. 580 c.p.) è illegittima in ragione di casi specifici e circoscritti: in presenza, cioè, di una malattia irreversibile e di dolori fisici e psicologici intollerabili per il paziente, peraltro capace e consapevole, il quale – mantenuto in vita grazie a trattamenti di sostegno vitale – chieda di porre fine alla sua esistenza non già attraverso la mera interruzione delle terapie, bensì mediante un suicidio assistito. Essa non dichiara tuttavia l’incostituzionalità della norma ma indica al legislatore un termine (fissato al 24 settembre 2019) entro il quale il Parlamento dovrà intervenire – rinviando a quella data la sua udienza in materia – e lasciando intendere che, se così non fosse, non si sottrarrà al suo compito. È la prima volta che la Consulta utilizza una simile strategia decisoria. Nello scritto si esaminano quindi i profili sostanziali e processuali della pronuncia, mettendone in luce gli aspetti positivi ma anche i punti meno limpidi. Nella parte finale si ipotizzano altresì le possibili pronunce che la Corte potrebbe prossimamente adottare nella vicenda alla luce delle diverse normative che il Parlamento dovrà adottare entro il prossimo 24 settembre (o nel caso in cui il legislatore latitasse).File | Dimensione | Formato | |
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