Questa relazione riassume le principali conoscenze emerse dagli studi diagnostici di dipinti della bottega dei da Mel, condotta dal 2011 dal Laboratorio di Archeometria del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara. La bottega della famiglia da Mel era costituita da Antonio Rosso (ca.1455-1510), di origine cadorina, che si trasferì a Mel intorno al 1480 e dai fgli Giovanni (ca. 1480-1549) e Marco (1494-1583) e si dedicava prevalentemente alla tecnica dell’affresco. Numerosi infatti sono gli affreschi attribuiti alla bottega localizzati nelle valli della sponda orientale del Fiume Piave, come la chiesa di San Bartolomeo a Villapiana di Lentiai, dove si conserva un affresco attribuito a Marco da Mel. Tuttavia Giovanni in particolare, grazie ai suoi numerosi viaggi e ai contatti che seppe intessere con Venezia, ebbe la possibilità di sperimentare anche altre tipologie di supporto. La grande pala d’altare, conservata nella chiesa di Trichiana, rappresenta l’unica tela a lui attribuita (1543), realizzata nell’ultima parte della sua vita. Altri due dipinti su tavola, la pala di Bardiès e la Madonna con Bambino tra i Santi Rocco e Sebastiano della chiesa di Santa Maria Annunziata a Mel, sono esempi signifcativi dell’uso del supporto ligneo da parte dello stesso Giovanni da Mel. Con l’uso delle diagnostiche scientifche, in maggioranza non invasive, su questi dipinti, si è inteso contribuire alla conoscenza dei materiali e delle tecniche pittoriche impiegate nell’artigianato artistico del Veneto della prima metà del Cinquecento.

Una bottega di artisti nel Veneto del Cinquecento: Antonio Rosso, Marco e Giovanni da Mel

Anna Impallaria
Primo
;
Flavia Tisato
Secondo
;
Ferruccio Petrucci;Maurizio Dal Colle
Penultimo
;
2018

Abstract

Questa relazione riassume le principali conoscenze emerse dagli studi diagnostici di dipinti della bottega dei da Mel, condotta dal 2011 dal Laboratorio di Archeometria del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara. La bottega della famiglia da Mel era costituita da Antonio Rosso (ca.1455-1510), di origine cadorina, che si trasferì a Mel intorno al 1480 e dai fgli Giovanni (ca. 1480-1549) e Marco (1494-1583) e si dedicava prevalentemente alla tecnica dell’affresco. Numerosi infatti sono gli affreschi attribuiti alla bottega localizzati nelle valli della sponda orientale del Fiume Piave, come la chiesa di San Bartolomeo a Villapiana di Lentiai, dove si conserva un affresco attribuito a Marco da Mel. Tuttavia Giovanni in particolare, grazie ai suoi numerosi viaggi e ai contatti che seppe intessere con Venezia, ebbe la possibilità di sperimentare anche altre tipologie di supporto. La grande pala d’altare, conservata nella chiesa di Trichiana, rappresenta l’unica tela a lui attribuita (1543), realizzata nell’ultima parte della sua vita. Altri due dipinti su tavola, la pala di Bardiès e la Madonna con Bambino tra i Santi Rocco e Sebastiano della chiesa di Santa Maria Annunziata a Mel, sono esempi signifcativi dell’uso del supporto ligneo da parte dello stesso Giovanni da Mel. Con l’uso delle diagnostiche scientifche, in maggioranza non invasive, su questi dipinti, si è inteso contribuire alla conoscenza dei materiali e delle tecniche pittoriche impiegate nell’artigianato artistico del Veneto della prima metà del Cinquecento.
2018
978-88-88744-55-1
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