L'operazione di rilettura del madrigale di Rore "Ancor che col partire" effettuata da Gesualdo nel suo Secondo libro agisce in direzioni molteplici: – propone un ribaltamento di senso, madrigalistico e ‘serio' del testo poetico, ma ne conserva minuziosamente la struttura metrico-ritmica e ne recupera numerose scelte lessicali; – evita accuratamente ogni esplicito riferimento melodico ai soggetti del modello, ma ne riproduce alcuni aspetti ritmici e alcuni procedimenti di pittura musicale del testo; – disambigua totalmente l'attribuzione modale del brano di Rore, interpretandolo in terzo Modo e creando una parafrasi musicale conseguente; – assume l'aspetto più vistoso del piano cadenzale di Rore (la forte cadenza "minus principalis" a Sol) e lo utilizza ai fini di una ristrutturazione complessiva del piano cadenzale suo proprio; – accoglie gli spunti arcaizzanti insiti nella scrittura di Rore, sia in quanto omaggio al maestro sia come ulteriore strumento di disambiguazione modale. Il risultato è un brano che ‘attualizza' il modello di Rore alla luce dello stile declamatorio caratteristico dell'ambiente mantovano-ferrarese dell'epoca, prefigurando al tempo stesso, con un avvio che si discosta dal clima stilistico generale della silloge, l'audace approdo dell'ultima stagione di Gesualdo. Trascrizione in appendice del brano di Gesualdo.

Gesualdo rilegge Rore: il madrigale "Sento che nel partire"

Marco Mangani
2018

Abstract

L'operazione di rilettura del madrigale di Rore "Ancor che col partire" effettuata da Gesualdo nel suo Secondo libro agisce in direzioni molteplici: – propone un ribaltamento di senso, madrigalistico e ‘serio' del testo poetico, ma ne conserva minuziosamente la struttura metrico-ritmica e ne recupera numerose scelte lessicali; – evita accuratamente ogni esplicito riferimento melodico ai soggetti del modello, ma ne riproduce alcuni aspetti ritmici e alcuni procedimenti di pittura musicale del testo; – disambigua totalmente l'attribuzione modale del brano di Rore, interpretandolo in terzo Modo e creando una parafrasi musicale conseguente; – assume l'aspetto più vistoso del piano cadenzale di Rore (la forte cadenza "minus principalis" a Sol) e lo utilizza ai fini di una ristrutturazione complessiva del piano cadenzale suo proprio; – accoglie gli spunti arcaizzanti insiti nella scrittura di Rore, sia in quanto omaggio al maestro sia come ulteriore strumento di disambiguazione modale. Il risultato è un brano che ‘attualizza' il modello di Rore alla luce dello stile declamatorio caratteristico dell'ambiente mantovano-ferrarese dell'epoca, prefigurando al tempo stesso, con un avvio che si discosta dal clima stilistico generale della silloge, l'audace approdo dell'ultima stagione di Gesualdo. Trascrizione in appendice del brano di Gesualdo.
2018
978-88-7096-947-4
Gesualdo, Rore, Perissone Cambio, Andrea Gabrieli, Orazio Vecchi, Girolamo Parabosco, Alessandro Striggio, Jean de Castro, Gabriello Puliti, madrigale, d'Avalos, modalità, arcaismo, parodia, parafrasi, rilettura, filologia musicale, edizione critica, Simone Molinaro.
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