Gli interessi dei “servizi per la collettività” riguardano la loro duplice natura di attività immateriali e di spazi attraverso i quali i servizi vengono erogati. Oggi, nell’evidenziarsi di significativi mutamenti nella domanda di servizi per la collettività, si rileva anche la necessità di una maggiore flessibilità dei relativi “contenitori”. I cambiamenti a scala europea, non più quindi solo a quella nazionale o locale, registrano complessi fenomeni di inurbamento e conseguentemente di emarginazione sociale: non si rileva purtroppo un’adeguata crescita di strutture dedicate all’emergenza abitativa, di spazi di accoglienza per i migranti, di servizi dedicati a una popolazione sempre più anziana. Tutto questo in un contesto connotato da gravi criticità ambientali, con cambiamenti climatici che determinano siccità e inondazioni che si sommano a ormai accertate fragilità strutturali del territorio. Mai come in questi anni si è posta quindi l’esigenza di innovare e rigenerare i modelli tradizionali di offerta nei settori dei servizi, dell’abitare e delle infrastrutture. Gli investimenti europei e nazionali esistono ma richiedono maggiori capacità (programmatorie e progettuali) da parte degli operatori, pubblici e privati, per il loro utilizzo. L’impegno, o meglio la sfida, attuale è garantire un adeguato standard di servizi alla collettività adottando soluzioni progettuali che assicurino sostenibilità tecnico-economica, sociale e ambientale attraverso soluzioni in grado di contrastare, se non di anticipare, i profondi mutamenti in corso.
La sostenibilità sociale, economica e ambientale nel progetto dei servizi per la collettività
FERRANTE, Tiziana
Membro del Collaboration Group
;Maddalena CoccagnaMembro del Collaboration Group
2018
Abstract
Gli interessi dei “servizi per la collettività” riguardano la loro duplice natura di attività immateriali e di spazi attraverso i quali i servizi vengono erogati. Oggi, nell’evidenziarsi di significativi mutamenti nella domanda di servizi per la collettività, si rileva anche la necessità di una maggiore flessibilità dei relativi “contenitori”. I cambiamenti a scala europea, non più quindi solo a quella nazionale o locale, registrano complessi fenomeni di inurbamento e conseguentemente di emarginazione sociale: non si rileva purtroppo un’adeguata crescita di strutture dedicate all’emergenza abitativa, di spazi di accoglienza per i migranti, di servizi dedicati a una popolazione sempre più anziana. Tutto questo in un contesto connotato da gravi criticità ambientali, con cambiamenti climatici che determinano siccità e inondazioni che si sommano a ormai accertate fragilità strutturali del territorio. Mai come in questi anni si è posta quindi l’esigenza di innovare e rigenerare i modelli tradizionali di offerta nei settori dei servizi, dell’abitare e delle infrastrutture. Gli investimenti europei e nazionali esistono ma richiedono maggiori capacità (programmatorie e progettuali) da parte degli operatori, pubblici e privati, per il loro utilizzo. L’impegno, o meglio la sfida, attuale è garantire un adeguato standard di servizi alla collettività adottando soluzioni progettuali che assicurino sostenibilità tecnico-economica, sociale e ambientale attraverso soluzioni in grado di contrastare, se non di anticipare, i profondi mutamenti in corso.File | Dimensione | Formato | |
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