L’Erbario Estense, conservato nell’Archivio di Stato di Modena, risale alla seconda metà del 1500 ed è pertanto fra i più antichi d’Europa. Consta di 146 fogli, su cui sono incollati 180 exsiccata, di solito consistenti in una singola parte della pianta (una foglia, un ramo fiorifero ecc.); le filigrane dei fogli e le calligrafie delle scritte presenti presso i campioni sono talvolta diverse fra loro. Fu preparato a Ferrara, nel contesto dello Studio e della Corte estense, culturalmente assai vivace e frequentato da eminenti botanici europei, quali Amato Lusitano e John Falconer. Non si conosce l’autore dell’erbario, che potrebbe anche essere opera di più mani. L’erbario fu studiato per la prima volta da Jules Camus e Otto Penzig (1885); tuttavia, non ha mai goduto di una fama paragonabile a quella degli erbari coevi (Aldrovandi, Cesalpino ecc.). Il progetto di studio qui presentato mira a esaminare i campioni delle specie più notevoli dal lato storico, botanico e farmaceutico, per ottenere un’identificazione certa e notizie sulla loro storia. Un primo passo è già stato compiuto in questo senso, grazie all’analisi del campione n. 120, denominato «spigo nardo» nella scritta riportata accanto al campione stesso, riconducibile con buona probabilità a Nardostachys jatamansi (D. Don) DC., specie assai nota fin dall’antichità per le sue qualità officinali e cosmetiche. In parallelo, sono in corso anche alcune ricerche per cercare di stabilire l’autore dell’erbario.
L’Erbario Estense dell’Archivio di Stato di Modena: progetto di studio delle piante più notevoli dal lato storico, botanico e terapeutico
Vicentini CBUltimo
2018
Abstract
L’Erbario Estense, conservato nell’Archivio di Stato di Modena, risale alla seconda metà del 1500 ed è pertanto fra i più antichi d’Europa. Consta di 146 fogli, su cui sono incollati 180 exsiccata, di solito consistenti in una singola parte della pianta (una foglia, un ramo fiorifero ecc.); le filigrane dei fogli e le calligrafie delle scritte presenti presso i campioni sono talvolta diverse fra loro. Fu preparato a Ferrara, nel contesto dello Studio e della Corte estense, culturalmente assai vivace e frequentato da eminenti botanici europei, quali Amato Lusitano e John Falconer. Non si conosce l’autore dell’erbario, che potrebbe anche essere opera di più mani. L’erbario fu studiato per la prima volta da Jules Camus e Otto Penzig (1885); tuttavia, non ha mai goduto di una fama paragonabile a quella degli erbari coevi (Aldrovandi, Cesalpino ecc.). Il progetto di studio qui presentato mira a esaminare i campioni delle specie più notevoli dal lato storico, botanico e farmaceutico, per ottenere un’identificazione certa e notizie sulla loro storia. Un primo passo è già stato compiuto in questo senso, grazie all’analisi del campione n. 120, denominato «spigo nardo» nella scritta riportata accanto al campione stesso, riconducibile con buona probabilità a Nardostachys jatamansi (D. Don) DC., specie assai nota fin dall’antichità per le sue qualità officinali e cosmetiche. In parallelo, sono in corso anche alcune ricerche per cercare di stabilire l’autore dell’erbario.File | Dimensione | Formato | |
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