Di recente è stata descritta una nuova specie di Cerapopsis (Crustacea: Amphipoda: Kamakidae), C. alexandri proveniente dallo Stretto di Messina (Mar Mediterraneo centrale). I primi esemplari, osservati in luglio 2011 di fronte al Villaggio di Favazzina (Italia), alla profondità di 40-60m, presentavano una marcata variabilità morfologica in alcuni tratti. Ulteriori indagini hanno permesso di rilevare ulteriori varianti di tali tratti in esemplari maschili, non riportate nella descrizione originale. I paratipi con tali varianti sono qui descritti. Le differenze osservate rispetto agli esemplari descritti riguardano: morfologia e dimensioni dello gnatopode 2 maschile, dimensioni e rapporti tra propode e carpo dello gnatopode 1 maschile, spinulazione dell’uropode 2. Non è tuttavia possibile stabilire se tale variabilità sia attribuibile allo stadio di sviluppo degli esemplari o alla presenza di differenti popolazioni. L’implementazione delle conoscenze relative alla variabilità morfologica di C. alexandri facilita l’identificazione di questa specie ancora poco conosciuta, e che sembra rappresentare un endemismo del tredicesimo distretto biogeografico del Mediterraneo
La variabilità morfologica in Cerapopsis alexandri (Amphipoda, Corophiidea, Kamakidae), una nuova specie di Anfipode dallo Stretto di Messina, Mar Mediterraneo
Cristina Munari
Primo
2014
Abstract
Di recente è stata descritta una nuova specie di Cerapopsis (Crustacea: Amphipoda: Kamakidae), C. alexandri proveniente dallo Stretto di Messina (Mar Mediterraneo centrale). I primi esemplari, osservati in luglio 2011 di fronte al Villaggio di Favazzina (Italia), alla profondità di 40-60m, presentavano una marcata variabilità morfologica in alcuni tratti. Ulteriori indagini hanno permesso di rilevare ulteriori varianti di tali tratti in esemplari maschili, non riportate nella descrizione originale. I paratipi con tali varianti sono qui descritti. Le differenze osservate rispetto agli esemplari descritti riguardano: morfologia e dimensioni dello gnatopode 2 maschile, dimensioni e rapporti tra propode e carpo dello gnatopode 1 maschile, spinulazione dell’uropode 2. Non è tuttavia possibile stabilire se tale variabilità sia attribuibile allo stadio di sviluppo degli esemplari o alla presenza di differenti popolazioni. L’implementazione delle conoscenze relative alla variabilità morfologica di C. alexandri facilita l’identificazione di questa specie ancora poco conosciuta, e che sembra rappresentare un endemismo del tredicesimo distretto biogeografico del MediterraneoI documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.