Dopo la pubblicazione del volume di Curzio Inghirami degli "Antiquitatum truscarum Fragmenta" e della polemica che ne seguì, l'interesse per il passato etrusco del Granducato sembra conoscere un periodo di sostanziale oblio fino agli ultimi anni di regno di Cosimo III. All'inizio del XVIII secolo, tuttavia, il tema, specificatamente orientato verso le antichità di Volterra, conosce un momento di rinnovato interesse da parte di alcuni canonici della Primaziale Pisana. Questi interessi antiquari trovano stimolo sia dall'ambiente erudito che prospera all'ombra dello Studio pisano, sia dalle relazioni con Lodovico Muratori.
Interessi etruschi nel Capitolo della Primaziale Pisana nel primo trentennio del XVIII secolo. Alcune note su Ottavio Angelo D'Abramo e Nicola Maria Lisci
Bruni Stefano
2017
Abstract
Dopo la pubblicazione del volume di Curzio Inghirami degli "Antiquitatum truscarum Fragmenta" e della polemica che ne seguì, l'interesse per il passato etrusco del Granducato sembra conoscere un periodo di sostanziale oblio fino agli ultimi anni di regno di Cosimo III. All'inizio del XVIII secolo, tuttavia, il tema, specificatamente orientato verso le antichità di Volterra, conosce un momento di rinnovato interesse da parte di alcuni canonici della Primaziale Pisana. Questi interessi antiquari trovano stimolo sia dall'ambiente erudito che prospera all'ombra dello Studio pisano, sia dalle relazioni con Lodovico Muratori.File in questo prodotto:
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