Il popolo Saharawi, profugo nel sud dell’Algeria, sopravvive soprattutto grazie agli aiuti umanitari. Attraverso progetti di cooperazione, è stato costruito in loco un laboratorio per la produzione di farmaci per il trattamento di infezioni stagionali sulle vie respiratorie e gastro-intestinali, di alcune patologie come il diabete o correlate a carenze alimentari. Il progetto di ricerca si inserisce nelle attività che sta sviluppando il dott. Abdi Bellau, dottorando senza borsa (I anno) in Scienze Chimiche (UNIFE), di cui sono tutrice, in cui si intendono 1) recuperare le basi della medicina etnica tradizionale, legata all’utilizzo delle piante, come risorsa complementare per sopperire alla mancanza di farmaci e alle problematiche di farmaco-resistenza; 2) utilizzare strategie per la conservazione e la valorizzazione della biodiversità, in linea con le tematiche internazionali sul clima, l'ambiente e la salute. Già individuate le specie di maggior interesse salutistico e più abbondanti sul territorio saharawi (A. leucotrichus, A. halimus, C. amblyocarpa, M. pubescens, A. garcinii, A. hierochuntica, N. perrini e gomma di A. tortilis; J. Ethnobiol. Ethnomed. 8:1-19, 2012) il progetto prevede di sviluppare sulle droghe e sulle loro preparazioni analisi preliminari bromatologiche, analisi chimiche e biologiche con test in vitro per valutarne l’espressione funzionale, anche sulla base di indicazioni d’uso ottenute dalle donne curatrici saharawi.
Piante medicinali Saharawi per lo sviluppo di nuovi prodotti per la salute umana ed il miglioramento e/o creazione di nuove filiere di produzione locale con prospettive di commercializzazione anche sui mercati europei
Alessandra GuerriniPrimo
2016
Abstract
Il popolo Saharawi, profugo nel sud dell’Algeria, sopravvive soprattutto grazie agli aiuti umanitari. Attraverso progetti di cooperazione, è stato costruito in loco un laboratorio per la produzione di farmaci per il trattamento di infezioni stagionali sulle vie respiratorie e gastro-intestinali, di alcune patologie come il diabete o correlate a carenze alimentari. Il progetto di ricerca si inserisce nelle attività che sta sviluppando il dott. Abdi Bellau, dottorando senza borsa (I anno) in Scienze Chimiche (UNIFE), di cui sono tutrice, in cui si intendono 1) recuperare le basi della medicina etnica tradizionale, legata all’utilizzo delle piante, come risorsa complementare per sopperire alla mancanza di farmaci e alle problematiche di farmaco-resistenza; 2) utilizzare strategie per la conservazione e la valorizzazione della biodiversità, in linea con le tematiche internazionali sul clima, l'ambiente e la salute. Già individuate le specie di maggior interesse salutistico e più abbondanti sul territorio saharawi (A. leucotrichus, A. halimus, C. amblyocarpa, M. pubescens, A. garcinii, A. hierochuntica, N. perrini e gomma di A. tortilis; J. Ethnobiol. Ethnomed. 8:1-19, 2012) il progetto prevede di sviluppare sulle droghe e sulle loro preparazioni analisi preliminari bromatologiche, analisi chimiche e biologiche con test in vitro per valutarne l’espressione funzionale, anche sulla base di indicazioni d’uso ottenute dalle donne curatrici saharawi.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.