Sullo sfondo della tradizione medievale che, a partire dai primi secoli cristiani, attribuisce agli eccessi alimentari un ruolo particolarmente importante, al punto di farne uno dei vizi capitali, l'articolo analizza la riflessione di Tommaso d'Aquino sul tema della gola, che egli sviluppa nell'ambito della virtù della temperanza. La riscoperta dei testi aristotelici sulla fisiologia dei sensi e del gusto in particolare consente al teologo di analizzare con acribia la dinamica di questo vizio, individuando al suo interno anche una componente 'conoscitiva' che può essere classificata come peccato di curiositas.

Cibo e peccato nella cultura medievale: dalla gola alla curiositas

Silvana Vecchio
2017

Abstract

Sullo sfondo della tradizione medievale che, a partire dai primi secoli cristiani, attribuisce agli eccessi alimentari un ruolo particolarmente importante, al punto di farne uno dei vizi capitali, l'articolo analizza la riflessione di Tommaso d'Aquino sul tema della gola, che egli sviluppa nell'ambito della virtù della temperanza. La riscoperta dei testi aristotelici sulla fisiologia dei sensi e del gusto in particolare consente al teologo di analizzare con acribia la dinamica di questo vizio, individuando al suo interno anche una componente 'conoscitiva' che può essere classificata come peccato di curiositas.
2017
978-884674970-3
Cibo, peccato, medioevo, gola, curiositas, Tommaso d'Aquino
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