Il Workshop di architettura “Beyond the boundary” è stato pensato come occasione per indagare alcune questioni urbane irrisolte del territorio di Prato. A partire dall’area dell’edificio denominata ex Banci – attualmente simbolo di degrado urbano – e dell’asse della declassata, sistema lineare che attraversa la città e per il quale lo stesso complesso della ex Banci rappresenta una cerniera determinante nella sua potenziale riconfigurazione, il workshop ha comportato una riflessione generale sulle modalità di correlazione tra queste diverse tematiche, nonché quelle riguardanti un sistema territoriale più ampio. I progetti sono stati sviluppati dai partecipanti provenienti da scuole di Architettura di Ferrara, Firenze, Taipei, coordinati dai team leaders Alfonso Femia, Iotti+Pavarani, Labics, Benjamin Reynolds (AA School) e Alessandro Martinelli (CCU of Taipei) e con il supporto dei tutores Elisa Monaci, Vincenzo Moschetti, Luisa Palermo, Eugenio Salvetti e Carlo Occhipinti. Le risposte hanno individuato possibili soluzioni per la costruzione di scenari futuri in cui, in maniera organica agli sviluppi ad una scala più ampia, il Banci si trasformi in nuovo propulsore urbano in sinergia con le auspicate dinamiche di trasformazione urbana e di rigenerazione che investiranno il sistema lineare della declassata e, possibilmente, dell’intero territorio pratese. Questa riflessione, ponendosi come alternativa a quelle che attualmente investono la declassata ed il patrimonio architettonico e urbano che attorno ad essa gravita, mira a proporsi come valore complementare ad una logica di gestione e sviluppo di un territorio con una complessità geopolitica molto articolata e difficile da interpretare. Intervenire sul sistema urbano della declassata di Prato, sviscerandone le potenzialità attrattive sul piano socio-economico, contribuisce a rileggere il ruolo della città come snodo internazionale corroborato da un sistema territoriale che ne supporta il ruolo strategico e la potenziale valenza intermodale. Allo stesso modo significa anche infrastrutturare le realtà urbane che la definiscono proponendo nuove centralità all’interno dei suoi flussi e nuovi processi che le farebbero da volano. Il territorio pratese necessita prima di ogni cosa del riconoscimento delle specificità e degli aspetti che lo definiscono e ne caratterizzano la valenza estetico- geografica. Questo è il primo passo necessario per la strutturazione delle priorità e delle strategie di rilancio. Riconoscere le qualità di un territorio significa anche proteggerle e potenziarle, ma contestualmente è un atto capace di stimolare una riflessione critica e propositiva sulle impellenze che lo inficiano.
NON DECLASSI_AMOCI MA BA(N)CI_AMOCI
alessandro gaiani
2017
Abstract
Il Workshop di architettura “Beyond the boundary” è stato pensato come occasione per indagare alcune questioni urbane irrisolte del territorio di Prato. A partire dall’area dell’edificio denominata ex Banci – attualmente simbolo di degrado urbano – e dell’asse della declassata, sistema lineare che attraversa la città e per il quale lo stesso complesso della ex Banci rappresenta una cerniera determinante nella sua potenziale riconfigurazione, il workshop ha comportato una riflessione generale sulle modalità di correlazione tra queste diverse tematiche, nonché quelle riguardanti un sistema territoriale più ampio. I progetti sono stati sviluppati dai partecipanti provenienti da scuole di Architettura di Ferrara, Firenze, Taipei, coordinati dai team leaders Alfonso Femia, Iotti+Pavarani, Labics, Benjamin Reynolds (AA School) e Alessandro Martinelli (CCU of Taipei) e con il supporto dei tutores Elisa Monaci, Vincenzo Moschetti, Luisa Palermo, Eugenio Salvetti e Carlo Occhipinti. Le risposte hanno individuato possibili soluzioni per la costruzione di scenari futuri in cui, in maniera organica agli sviluppi ad una scala più ampia, il Banci si trasformi in nuovo propulsore urbano in sinergia con le auspicate dinamiche di trasformazione urbana e di rigenerazione che investiranno il sistema lineare della declassata e, possibilmente, dell’intero territorio pratese. Questa riflessione, ponendosi come alternativa a quelle che attualmente investono la declassata ed il patrimonio architettonico e urbano che attorno ad essa gravita, mira a proporsi come valore complementare ad una logica di gestione e sviluppo di un territorio con una complessità geopolitica molto articolata e difficile da interpretare. Intervenire sul sistema urbano della declassata di Prato, sviscerandone le potenzialità attrattive sul piano socio-economico, contribuisce a rileggere il ruolo della città come snodo internazionale corroborato da un sistema territoriale che ne supporta il ruolo strategico e la potenziale valenza intermodale. Allo stesso modo significa anche infrastrutturare le realtà urbane che la definiscono proponendo nuove centralità all’interno dei suoi flussi e nuovi processi che le farebbero da volano. Il territorio pratese necessita prima di ogni cosa del riconoscimento delle specificità e degli aspetti che lo definiscono e ne caratterizzano la valenza estetico- geografica. Questo è il primo passo necessario per la strutturazione delle priorità e delle strategie di rilancio. Riconoscere le qualità di un territorio significa anche proteggerle e potenziarle, ma contestualmente è un atto capace di stimolare una riflessione critica e propositiva sulle impellenze che lo inficiano.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.