È difficile non avvedersi di come la mutevole complessità del reale solleciti in modo crescente sia a riconfigurare le questioni classiche della teoria giuridica, sia ad affrontare temi finora inediti per quest’ultima. Tale necessità è avvertita, in particolare, dalle teorie novecentesche che hanno recepito la “svolta pragmatica” del diritto, secondo le quali l’attività giuridica non va separata dai contesti sociali e dalla vita pratica, ma è chiamata ad interagire con i discorsi etici, politici ed economici; tra queste, è certamente possibile ricomprendere le teorie critiche del diritto (TCD), delle quali il volume è teso ad approfondire la critica alla soggettività paradigmatica. Ci auspichiamo che questo lungo e complesso itinerario possa contribuire a far riflettere compiutamente sul fatto che il rapporto tra dominio sociale e “pieno spazio d’azione” sulla scena giuridica (dunque, piena soggettività) si co-implicano in maniera pressoché necessaria, e sul fatto che – al di là dell’astratto formalismo – ancora oggi esistono profonde differenze tra chi “conta" come “soggetto” nel mondo del diritto e chi no, o tra soggetti che possono agire giuridicamente e altri, ai quali tale possibilità è preclusa o limitata, al di là del riconoscimento normativo formale della propria specificità.
INTRODUZIONE. LE TEORIE CRITICHE DEL DIRITTO: SOGGETTIVITÀ IN MUTAMENTO
Maria Giulia Bernardini
2017
Abstract
È difficile non avvedersi di come la mutevole complessità del reale solleciti in modo crescente sia a riconfigurare le questioni classiche della teoria giuridica, sia ad affrontare temi finora inediti per quest’ultima. Tale necessità è avvertita, in particolare, dalle teorie novecentesche che hanno recepito la “svolta pragmatica” del diritto, secondo le quali l’attività giuridica non va separata dai contesti sociali e dalla vita pratica, ma è chiamata ad interagire con i discorsi etici, politici ed economici; tra queste, è certamente possibile ricomprendere le teorie critiche del diritto (TCD), delle quali il volume è teso ad approfondire la critica alla soggettività paradigmatica. Ci auspichiamo che questo lungo e complesso itinerario possa contribuire a far riflettere compiutamente sul fatto che il rapporto tra dominio sociale e “pieno spazio d’azione” sulla scena giuridica (dunque, piena soggettività) si co-implicano in maniera pressoché necessaria, e sul fatto che – al di là dell’astratto formalismo – ancora oggi esistono profonde differenze tra chi “conta" come “soggetto” nel mondo del diritto e chi no, o tra soggetti che possono agire giuridicamente e altri, ai quali tale possibilità è preclusa o limitata, al di là del riconoscimento normativo formale della propria specificità.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.