Il concetto della Città Attiva è relativamente nuovo nel panorama italiano e definisce quella “città in cui le infrastrutture, i servizi di mobilità, sportivi, ricreativi e l’ambiente sociale facilitano l’uso del corpo nella vita quotidiana contribuendo a rendere la città più sana, intelligente, vivibile e sicura” (Borgogni, 2013). Riconoscendo la fondamentale importanza di avviare politiche integrate sul vivere attivo che comprendano un ampio spettro di azioni e coinvolgano diversi interlocutori sul territorio, la Regione Emilia-Romagna ha finanziato una nuova ricerca sul tema che, tra un anno, presenterà i suoi primi risultati. Il laboratorio CITER del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, coadiuvato dal Servizio Qualità Urbana e Politiche Abitative e dal Servizio Sanità Pubblica regionali, svolgerà tale ricerca con una particolare attenzione, tra i centri emiliano-romagnoli, alla città di Ferrara. Il seguente articolo, a presentazione della tematica complessa e multidisciplinare che è la Città Attiva, vuole fornire alcuni riferimenti fondamentali alla comprensione della stessa, stimolando la curiosità e l’interesse del lettore che, forse per la prima volta, si appresta a leggere un’ipotesi di modello urbano integrato.
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Titolo: | La Città Attiva. Mutamenti e nuove pratiche nell’uso dello spazio pubblico |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2014 |
Rivista: | |
Handle: | http://hdl.handle.net/11392/2369687 |
Appare nelle tipologie: | 03.1 Articolo su rivista |