La disciplina nazionale sulla crisi bancaria negli ultimi anni è stata interessata da una penetrante e progressiva opera di adeguamento alla normativa europea, che ha introdotto importanti modifiche all’assetto regolamentare delle banche e delle imprese di investimento. Questo processo si inserisce in un progetto di più ampia portata, che va sotto il nome di Unione bancaria, nel quale la Banca Centrale Europea, in veste di ente posto al vertice del sistema finanziario dell’Unione, è supervisore, in forza delle nuove competenze assegnatele in merito alla vigilanza degli enti creditizi dell’Unione. L’intento del legislatore è quello di contribuire alla correttezza ed alla solidità degli enti creditizi ed alla stabilità del sistema finanziario, per realizzare così una soluzione strutturale alle frammentazioni e alle distorsioni dei sistemi bancari dei singoli paesi membri che tuttora ostacolano la creazione di un effettivo mercato unico dei servizi finanziari. Scopo della presente analisi è quello di esemplificare le tendenze del legislatore italiano che, nell’attuare l’obbiettivo di armonizzare a livello europeo la materia della crisi bancaria, ha introdotto norme ed istituti, allo stato parzialmente in fase elaborativa, che incidono significativamente sulle categorie nazionali. Infatti, la nuova disciplina fa propri concetti di derivazione europea che erano del tutto estranei alla impostazione della disciplina del testo unico bancario. Il tema è particolarmente rilevante, perché determina profonde ripercussioni anche sulla concezione del rapporto tra responsabilità e rischio di impresa nelle società bancarie. Inoltre, lo stesso interessa direttamente le norme sul funzionamento della vigilanza nazionale e, dunque, principalmente, l’attività della Banca d’Italia, sulla quale in questo studio si vuole porre un’attenzione particolare, anche mediante una, seppure necessariamente breve e senza pretese di completezza, indagine sul ruolo effettivamente svolto dall’organo di vigilanza in un caso di crisi bancaria specifico, quello che ha interessato la Cassa di Risparmio di Ferrara S.p.a.
I poteri di vigilanza della Banca d'Italia alla luce delle nuove norme sulla crisi bancaria. Riflessioni sulla disciplina con particolare riferimento al caso della Cassa di Risparmio di Ferrara S.p.A.
TOMASI, Tania
2016
Abstract
La disciplina nazionale sulla crisi bancaria negli ultimi anni è stata interessata da una penetrante e progressiva opera di adeguamento alla normativa europea, che ha introdotto importanti modifiche all’assetto regolamentare delle banche e delle imprese di investimento. Questo processo si inserisce in un progetto di più ampia portata, che va sotto il nome di Unione bancaria, nel quale la Banca Centrale Europea, in veste di ente posto al vertice del sistema finanziario dell’Unione, è supervisore, in forza delle nuove competenze assegnatele in merito alla vigilanza degli enti creditizi dell’Unione. L’intento del legislatore è quello di contribuire alla correttezza ed alla solidità degli enti creditizi ed alla stabilità del sistema finanziario, per realizzare così una soluzione strutturale alle frammentazioni e alle distorsioni dei sistemi bancari dei singoli paesi membri che tuttora ostacolano la creazione di un effettivo mercato unico dei servizi finanziari. Scopo della presente analisi è quello di esemplificare le tendenze del legislatore italiano che, nell’attuare l’obbiettivo di armonizzare a livello europeo la materia della crisi bancaria, ha introdotto norme ed istituti, allo stato parzialmente in fase elaborativa, che incidono significativamente sulle categorie nazionali. Infatti, la nuova disciplina fa propri concetti di derivazione europea che erano del tutto estranei alla impostazione della disciplina del testo unico bancario. Il tema è particolarmente rilevante, perché determina profonde ripercussioni anche sulla concezione del rapporto tra responsabilità e rischio di impresa nelle società bancarie. Inoltre, lo stesso interessa direttamente le norme sul funzionamento della vigilanza nazionale e, dunque, principalmente, l’attività della Banca d’Italia, sulla quale in questo studio si vuole porre un’attenzione particolare, anche mediante una, seppure necessariamente breve e senza pretese di completezza, indagine sul ruolo effettivamente svolto dall’organo di vigilanza in un caso di crisi bancaria specifico, quello che ha interessato la Cassa di Risparmio di Ferrara S.p.a.File | Dimensione | Formato | |
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