Il Sauveterriano è una delle principali entità culturali del primo Mesolitico in Europa. La sua identificazione in Francia meridionale si deve a L. Coulonge che negli anni ‘30 del secolo scorso scava il sito di Le Martinet a Sauveterre-la-Lémance e vi riconosce, nei livelli antico-olocenici delle industrie microlitiche caratterizzate dalla presenza di armature triangolari. Durante gli anni ‘70 lo scavo di alcuni depositi della Valle dell’Adige permette ad A. Broglio di individuare industrie simili nel Nord della penisola e di delineare una sequenza tipologica di riferimento per l’Italia nord-orientale. Successivamente, nuovi giacimenti contenenti insiemi litici con caratteristiche analoghe vengono individuati in Toscana e, seppure più sporadici, nell’Italia centro-meridionale. L’attribuzione delle industrie italiane e francesi ad uno stesso gruppo culturale si è sinora basata su aspetti tipologici piuttosto generali mentre i confronti puntuali sulle rispettive industrie sono stati limitati a rari lavori basati sulla medesima metodologia. Lo sviluppo di analisi tecno-economiche su alcuni dei principali depositi dell’Italia nord-orientale (Romagnano Loc III in Trentino Alto Adige, Mondeval de Sora e Casera Lissandri 17 in Veneto e i siti della pianura Emiliana) e della Francia meridionale (Fontfaurès, Les Fieux e Les Escabasses in Quercy, Rouffignac in Périgord e Montclus nel Gard) ha permesso di intraprendere un confronto fondato sull’analisi dell’intera catena operativa. E’ stato così possibile identificare i principali obiettivi del débitage e il sistema di soluzioni tecniche che compongono il “pacchetto culturale” dei gruppi Sauveterriani nonché i principali trend evolutivi. Allo stesso tempo, sono emersi tratti specifici che possono essere messi in relazione con fattori diversi, di natura sociale, economica e/o funzionale.
Il Sauveterriano tra Francia meridionale e Italia nord-orientale: unitarietà e variabilità dei sistemi tecnici litici
VISENTIN, Davide;FONTANA, Federica;
2016
Abstract
Il Sauveterriano è una delle principali entità culturali del primo Mesolitico in Europa. La sua identificazione in Francia meridionale si deve a L. Coulonge che negli anni ‘30 del secolo scorso scava il sito di Le Martinet a Sauveterre-la-Lémance e vi riconosce, nei livelli antico-olocenici delle industrie microlitiche caratterizzate dalla presenza di armature triangolari. Durante gli anni ‘70 lo scavo di alcuni depositi della Valle dell’Adige permette ad A. Broglio di individuare industrie simili nel Nord della penisola e di delineare una sequenza tipologica di riferimento per l’Italia nord-orientale. Successivamente, nuovi giacimenti contenenti insiemi litici con caratteristiche analoghe vengono individuati in Toscana e, seppure più sporadici, nell’Italia centro-meridionale. L’attribuzione delle industrie italiane e francesi ad uno stesso gruppo culturale si è sinora basata su aspetti tipologici piuttosto generali mentre i confronti puntuali sulle rispettive industrie sono stati limitati a rari lavori basati sulla medesima metodologia. Lo sviluppo di analisi tecno-economiche su alcuni dei principali depositi dell’Italia nord-orientale (Romagnano Loc III in Trentino Alto Adige, Mondeval de Sora e Casera Lissandri 17 in Veneto e i siti della pianura Emiliana) e della Francia meridionale (Fontfaurès, Les Fieux e Les Escabasses in Quercy, Rouffignac in Périgord e Montclus nel Gard) ha permesso di intraprendere un confronto fondato sull’analisi dell’intera catena operativa. E’ stato così possibile identificare i principali obiettivi del débitage e il sistema di soluzioni tecniche che compongono il “pacchetto culturale” dei gruppi Sauveterriani nonché i principali trend evolutivi. Allo stesso tempo, sono emersi tratti specifici che possono essere messi in relazione con fattori diversi, di natura sociale, economica e/o funzionale.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.