La mostra propone alcuni momenti significativi del percorso professionale di Carlo Savonuzzi (1897-1973), ingegnere e architetto di cultura europea eppure fortemente legato alla lezione architettonica della città d’origine, Ferrara, dove opera sia come ingegnere comunale sia come libero professionista, nel periodo compreso tra la metà degli anni Venti e il 1972. La sua attività si esprime, fin dagli anni Trenta, in ambiti diversi, che spaziano dall’urbanistica al restauro; a lui si deve la progettazione di edifici di primaria importanza per la vita cittadina ferrarese, tra cui il foro boario, il serbatoio monumentale dell’acquedotto, il campo sportivo, il mercato coperto, la scuola elementare “Umberto I” (oggi “Alda Costa”), il liceo musicale “Girolamo Frescobaldi” e l’attiguo complesso del dopolavoro “Giovanni Boldini”; numerosi i progetti per strutture produttive, uffici e complessi residenziali, anche di carattere popolare, e le ristrutturazioni di edifici storici, particolarmente nel secondo dopoguerra. La collezione archivistica, che in seguito alla generosa donazione della figlia Gloria Savonuzzi è conservata al Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, è composta da documenti di varia natura quali elaborati grafici, fotografie e carteggi, che testimoniano l’attività svolta da Savonuzzi come ingegnere presso l’ufficio tecnico del Comune di Ferrara e l’ufficio tecnico dell’Arcispedale Sant’Anna di Ferrara, ma soprattutto come libero professionista. Nel 2004 il fondo è stato censito nell’ambito del progetto di rilevamento degli archivi di architettura del Novecento in Emilia-Romagna; dal 2006 al 2008 si è svolta una prima attività di ricognizione e schedatura, supportata da un gruppo di lavoro della Facoltà di Architettura e delle biblioteche dell’ateneo ferrarese, grazie alla donazione della famiglia Topa-Manservisi. Il lavoro di ricerca è proseguito nel 2007-2008 con il cofinanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, dell’ateneo di Ferrara e del suo Dipartimento di Architettura, producendo un’analisi storico-critica dell’archivio e una descrizione analitica delle fotografie presenti nel fondo, ad opera di Ramona Loffredo. Grazie alla collaborazione tra Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Emilia-Romagna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Università degli Studi di Ferrara è stato possibile condurre una accurata attività di catalogazione, affidata alle archiviste Ilaria Mariani e Letizia Guidi, oltre alla digitalizzazione e al restauro di una notevole parte degli elaborati grafici del fondo. Questo importante riordino, condotto dal 2014 al 2016, ha consentito di individuare diversi nuclei progettuali particolarmente documentati: ad alcuni di essi si è attinto per la selezione di immagini della mostra, che copre il più intenso periodo di attività di Savonuzzi, svolto tra la fine degli anni Venti e il 1963. I disegni e le fotografie inerenti agli edifici prescelti sono proposti seguendo l’iter cronologico di realizzazione e testimoniano della varietà di incarichi professionali cui Savonuzzi si è dedicato. Il progetto di riordino rientra nel portale “ArchIVI Città degli archivi” http://www.cittadegliarchivi.it/ promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna.

CITTÀ DI CARTA │ CITTÀ DI PIETRA L’archivio professionale di Carlo Savonuzzi protagonista dell’architettura ferrarese del Novecento

FABBRI, Rita
2016

Abstract

La mostra propone alcuni momenti significativi del percorso professionale di Carlo Savonuzzi (1897-1973), ingegnere e architetto di cultura europea eppure fortemente legato alla lezione architettonica della città d’origine, Ferrara, dove opera sia come ingegnere comunale sia come libero professionista, nel periodo compreso tra la metà degli anni Venti e il 1972. La sua attività si esprime, fin dagli anni Trenta, in ambiti diversi, che spaziano dall’urbanistica al restauro; a lui si deve la progettazione di edifici di primaria importanza per la vita cittadina ferrarese, tra cui il foro boario, il serbatoio monumentale dell’acquedotto, il campo sportivo, il mercato coperto, la scuola elementare “Umberto I” (oggi “Alda Costa”), il liceo musicale “Girolamo Frescobaldi” e l’attiguo complesso del dopolavoro “Giovanni Boldini”; numerosi i progetti per strutture produttive, uffici e complessi residenziali, anche di carattere popolare, e le ristrutturazioni di edifici storici, particolarmente nel secondo dopoguerra. La collezione archivistica, che in seguito alla generosa donazione della figlia Gloria Savonuzzi è conservata al Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, è composta da documenti di varia natura quali elaborati grafici, fotografie e carteggi, che testimoniano l’attività svolta da Savonuzzi come ingegnere presso l’ufficio tecnico del Comune di Ferrara e l’ufficio tecnico dell’Arcispedale Sant’Anna di Ferrara, ma soprattutto come libero professionista. Nel 2004 il fondo è stato censito nell’ambito del progetto di rilevamento degli archivi di architettura del Novecento in Emilia-Romagna; dal 2006 al 2008 si è svolta una prima attività di ricognizione e schedatura, supportata da un gruppo di lavoro della Facoltà di Architettura e delle biblioteche dell’ateneo ferrarese, grazie alla donazione della famiglia Topa-Manservisi. Il lavoro di ricerca è proseguito nel 2007-2008 con il cofinanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, dell’ateneo di Ferrara e del suo Dipartimento di Architettura, producendo un’analisi storico-critica dell’archivio e una descrizione analitica delle fotografie presenti nel fondo, ad opera di Ramona Loffredo. Grazie alla collaborazione tra Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Emilia-Romagna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Università degli Studi di Ferrara è stato possibile condurre una accurata attività di catalogazione, affidata alle archiviste Ilaria Mariani e Letizia Guidi, oltre alla digitalizzazione e al restauro di una notevole parte degli elaborati grafici del fondo. Questo importante riordino, condotto dal 2014 al 2016, ha consentito di individuare diversi nuclei progettuali particolarmente documentati: ad alcuni di essi si è attinto per la selezione di immagini della mostra, che copre il più intenso periodo di attività di Savonuzzi, svolto tra la fine degli anni Venti e il 1963. I disegni e le fotografie inerenti agli edifici prescelti sono proposti seguendo l’iter cronologico di realizzazione e testimoniano della varietà di incarichi professionali cui Savonuzzi si è dedicato. Il progetto di riordino rientra nel portale “ArchIVI Città degli archivi” http://www.cittadegliarchivi.it/ promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna.
2016
Carlo Savonuzzi, Ferrara, architettura
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