Il rapporto verso le preesistenze muta drasticamente a seconda dei criteri di approccio. La cosiddetta «cultura del progetto» tende a considerare legittimo intervenire su di esse così come è sempre avvenuto in passato. La cosiddetta «cultura della conservazione» tende, invece, a contrapporre le ragioni della Storia, sottolineando come l’avvenuto distacco tra «presente» e «passato» ponga all’uomo contemporaneo una diversa coscienza conservativa. Nel ricco, ed a volte aspro, dibattito tra le due «culture», peraltro assai eterogenee al loro interno, emergono contraddizioni, equivoci, modi dissimili di intendere la finalità degli interventi; più in generale un modo diverso di intendere il «fare architettonico».
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Titolo: | L’architettura storica tra «cultura della conservazione» e «cultura del progetto»: contrapposizioni, equivoci e finalità | |
Autori: | ||
Data di pubblicazione: | 2016 | |
Handle: | http://hdl.handle.net/11392/2365015 | |
ISBN: | 978-84-9911-419-4 | |
Appare nelle tipologie: | 02.1 Contributo in volume (Capitolo, articolo) |