Per ricostruire ambienti e comportamenti nella Preistoria è prezioso il supporto dell’Archeozoologia Il caso singolare della grotta del Clusantin nelle Prealpi Carniche abitata da cacciatori di marmotte 14.000 anni fa È l’unico sito paleolitico delle Alpi italiane dove si sono trovate tracce di caccia specializzata alla marmotta: la grotta del Clusantin, in provincia di Pordenone, frequentata dall’uomo dell’Epigravettiano in una delle prime fasi del popolamento delle Alpi Orientali nel periodo tardoglaciale del Pleistocene. Si tratta di una cavità di modeste dimensioni, a 520 metri di quota sull’altopiano di Pradis (Prealpi Carniche), incastonato quest’ultimo tra monti di 1200-1400 metri. Nel 2001 la piccola cavità attirò l’interesse degli archeologi dell’Università di Ferrara: venne realizzato un primo sondaggio stratigrafico che portò alla scoperta di selci scheggiate e che indusse ad aprire una trincea trasversale all’entrata della grotta, finché nell’estate 2005 si intraprese l’esplorazione di tutta la zona dell’atrio e furono scoperti i resti di un accampamento epigravettiano. Grazie alla concessione della Soprintendenza per i Beni archeologici del Friuli-Venezia Giulia e al supporto del Comune di Clauzetto (Pn) e del Comitato culturale di Pradis (Pn), il Laboratorio di Ricerca archeologica dell’Università di Ferrara poté esplorare su un’estensione di 15 metri quadrati un livello di origine antropica (cioè con resti e materiali legati alla presenza dell’uomo) datato a 14.000 anni dal presente, bene conservato nella zona coperta dalla volta rocciosa. […]
Quando l’uomo preistorico cacciava la marmotta…
GURIOLI, Fabio;PERESANI, Marco;ROMANDINI, Matteo
2008
Abstract
Per ricostruire ambienti e comportamenti nella Preistoria è prezioso il supporto dell’Archeozoologia Il caso singolare della grotta del Clusantin nelle Prealpi Carniche abitata da cacciatori di marmotte 14.000 anni fa È l’unico sito paleolitico delle Alpi italiane dove si sono trovate tracce di caccia specializzata alla marmotta: la grotta del Clusantin, in provincia di Pordenone, frequentata dall’uomo dell’Epigravettiano in una delle prime fasi del popolamento delle Alpi Orientali nel periodo tardoglaciale del Pleistocene. Si tratta di una cavità di modeste dimensioni, a 520 metri di quota sull’altopiano di Pradis (Prealpi Carniche), incastonato quest’ultimo tra monti di 1200-1400 metri. Nel 2001 la piccola cavità attirò l’interesse degli archeologi dell’Università di Ferrara: venne realizzato un primo sondaggio stratigrafico che portò alla scoperta di selci scheggiate e che indusse ad aprire una trincea trasversale all’entrata della grotta, finché nell’estate 2005 si intraprese l’esplorazione di tutta la zona dell’atrio e furono scoperti i resti di un accampamento epigravettiano. Grazie alla concessione della Soprintendenza per i Beni archeologici del Friuli-Venezia Giulia e al supporto del Comune di Clauzetto (Pn) e del Comitato culturale di Pradis (Pn), il Laboratorio di Ricerca archeologica dell’Università di Ferrara poté esplorare su un’estensione di 15 metri quadrati un livello di origine antropica (cioè con resti e materiali legati alla presenza dell’uomo) datato a 14.000 anni dal presente, bene conservato nella zona coperta dalla volta rocciosa. […]I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.