RIASSUNTO - Cacciatori epigravettiani nel covolo fortificato di Trene (Colli Berici, Vicenza): sfruttamento dell’Orso Speleo - Il Covolo Fortificato di Trene è situato lungo il versante orientale dei Colli Berici (VI), nel mezzo della grande pianura padano-veneta, ad una quota di 360 m s.l.m.. La cavità è stata oggetto di scavi sistematici compiuti dall’Università di Ferrara nel 1956. I livelli inquadrano la frequentazione antropica all’ Epigravettiano Antico grazie all’industria rinvenuta, confortata da due datazioni su osso a 17.640±140 C14 anni B.P. e 18.630±150 C14 anni B.P., accompagnata da ossa di macromammiferi, uccelli e carboni. Questo lavoro presenta la revisione tassonomica e lo studio archeozoologico di resti faunistici già pubblicati (Pasa in Leonardi, 1959). Durante la frequentazione il sito era immerso in un ambiente prevalentemente forestale a clima temperato freddo con presenza di zone umide nella piana sottostante testimoniato dalla presenza di alce, cervo, cinghiale e vertebre di pesce. L’analisi tafonomica ha rilevato la presenza di tracce antropiche su resti di alce e orso speleo, il quale utilizzava la grotta come tana durante lo svernamento. Lo studio si è concentrato sui resti dell’urside, interessati da tracce di macellazione, rivolte all’acquisizione di pellicce da individui prevalentemente giovanili. Un confronto circoscritto (Colli Berici) con siti coevi (Grotta di Paina; Grotta del Buso Doppio), associa la presenza di orso speleo alle punte a cran.

Cacciatori epigravettiani nel Covolo Fortificato di Trene (Colli Berici, Vicenza): sfruttamento dell’Orso Speleo

ROMANDINI, Matteo;NANNINI, Nicola
2011

Abstract

RIASSUNTO - Cacciatori epigravettiani nel covolo fortificato di Trene (Colli Berici, Vicenza): sfruttamento dell’Orso Speleo - Il Covolo Fortificato di Trene è situato lungo il versante orientale dei Colli Berici (VI), nel mezzo della grande pianura padano-veneta, ad una quota di 360 m s.l.m.. La cavità è stata oggetto di scavi sistematici compiuti dall’Università di Ferrara nel 1956. I livelli inquadrano la frequentazione antropica all’ Epigravettiano Antico grazie all’industria rinvenuta, confortata da due datazioni su osso a 17.640±140 C14 anni B.P. e 18.630±150 C14 anni B.P., accompagnata da ossa di macromammiferi, uccelli e carboni. Questo lavoro presenta la revisione tassonomica e lo studio archeozoologico di resti faunistici già pubblicati (Pasa in Leonardi, 1959). Durante la frequentazione il sito era immerso in un ambiente prevalentemente forestale a clima temperato freddo con presenza di zone umide nella piana sottostante testimoniato dalla presenza di alce, cervo, cinghiale e vertebre di pesce. L’analisi tafonomica ha rilevato la presenza di tracce antropiche su resti di alce e orso speleo, il quale utilizzava la grotta come tana durante lo svernamento. Lo studio si è concentrato sui resti dell’urside, interessati da tracce di macellazione, rivolte all’acquisizione di pellicce da individui prevalentemente giovanili. Un confronto circoscritto (Colli Berici) con siti coevi (Grotta di Paina; Grotta del Buso Doppio), associa la presenza di orso speleo alle punte a cran.
2011
Romandini, Matteo; Nannini, Nicola
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