I rituali su “L’Aruchico Negro” e “L’Ayahuma”, che sono due personaggi complementari, l’uno guerriero e l’altro simbolo festivo, mostrano una complessa ten- sione tra lo scontro permanente con gli elementi dell’ambiente andino per conseguire la sopravvivenza, con l’azione collettiva e comunitaria basata sull’azione festiva per moderare la lotta. La doppia attitudine si converte in un elemento formativo dei giovani e della società; una situazione caratterizzata da un teso equilibrio tra lo sforzo e l’azione comunita- ria. Questa caratteristica della formazione dei giovani, può essere sfruttata dal potere per costruire i suoi si- stemi sociali e politici creando, in tal modo, un ponte tra archetipo e storia, così come fecero gli incas; in sostanza, miti e rituali possono essere manipolati dal potere e anche dalla resistenza che vi si oppone. In questo stesso senso, l’azione pedagogica di rituali, danze e personaggi come “Gli Abagos” e “Gli Yum- bos”, mostrano i lavori dei campi del ciclo agricolo che richiedono i principali prodotti della zona (il mais, il fagiolo), per convertirsi in un’azione pedagogica ri- volta ad insegnare ai bambini, mostrando allo stesso tempo, i pericoli della pigrizia e della oziosità, i rischi del clima o di agenti esterni. Il mito e i rituali, nelle zone andine, presentano una chiara funzione formati- va, più che la funzione di “mitizzare” o “nascondere” la realtà.
L’educazione nei miti e nei riti delle comunità indigene del nord dell’Ecuador
GRAMIGNA, Anita
2016
Abstract
I rituali su “L’Aruchico Negro” e “L’Ayahuma”, che sono due personaggi complementari, l’uno guerriero e l’altro simbolo festivo, mostrano una complessa ten- sione tra lo scontro permanente con gli elementi dell’ambiente andino per conseguire la sopravvivenza, con l’azione collettiva e comunitaria basata sull’azione festiva per moderare la lotta. La doppia attitudine si converte in un elemento formativo dei giovani e della società; una situazione caratterizzata da un teso equilibrio tra lo sforzo e l’azione comunita- ria. Questa caratteristica della formazione dei giovani, può essere sfruttata dal potere per costruire i suoi si- stemi sociali e politici creando, in tal modo, un ponte tra archetipo e storia, così come fecero gli incas; in sostanza, miti e rituali possono essere manipolati dal potere e anche dalla resistenza che vi si oppone. In questo stesso senso, l’azione pedagogica di rituali, danze e personaggi come “Gli Abagos” e “Gli Yum- bos”, mostrano i lavori dei campi del ciclo agricolo che richiedono i principali prodotti della zona (il mais, il fagiolo), per convertirsi in un’azione pedagogica ri- volta ad insegnare ai bambini, mostrando allo stesso tempo, i pericoli della pigrizia e della oziosità, i rischi del clima o di agenti esterni. Il mito e i rituali, nelle zone andine, presentano una chiara funzione formati- va, più che la funzione di “mitizzare” o “nascondere” la realtà.File | Dimensione | Formato | |
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