Il progetto Supersito ha come obiettivo il miglioramento delle conoscenze degli aspetti ambientali e sanitari del particolato fine ed ultrafine presente in atmosfera, nelle componenti primarie e secondarie, al fine di avviare in Emilia-Romagna un programma sul contenimento dell’inquinamento atmosferico. Lo studio mostra i risultati di 8 campagne intensive (3 autunnali, 2 invernali, 2 primaverili e 1 estiva) in cui sono state eseguite analisi di speciazione chimica su PMX sia a risoluzione temporale giornaliera o bi-giornaliera sia dettagliata con tempi di analisi di qualche minuto. I siti d’indagine sono stati principalmente quelli di: background urbano (Bologna-BO), rurale a circa 30 Km a nord- est della città di Bologna (San Pietro Capofiume-SPC) e, per la sola campagna estiva, remoto al Monte Cimone (MTC, 2165 slm). I risultati mostrano come nel PM1NR (non refrattario) la principale componente sia la sostanza organica: il contributo è variabile nei 3 siti e arriva a superare il 50% fino ad un max del 100% nel sito del Monte Cimone durante la campagna estiva. Le frazioni che maggiormente contribuiscono alla sostanza organica derivano dalla combustione delle biomasse legnose – fino al 40 % - e al traffico veicolare – fino a circa il 30%. Il contributo della componente primaria indagato attraverso le misure di composti organici polari e apolari si osserva soprattutto nelle stagioni invernali/autunnali, mentre in estate, coerentemente con l’aumento delle attività biologiche di piante e microrganismi e con lo spegnimento dei riscaldamenti, risaltano le specie chimiche di origine biologica, senza una chiara differenza specifica tra il sito urbano e quello rurale. L’analisi degli zuccheri e dei fenoli ha permesso non solo l’individuazione della componente della combustione legnosa, ma ha anche fornito informazioni sul tipo di legno utilizzato per il riscaldamento domestico. Le misure di alcuni marker della sostanza organica, di alcuni acidi carbossilici, di alcuni nitro e ossi-IPA hanno inoltre evidenziato come i processi di ossidazione contribuiscano notevolmente alla formazione dell’aerosol organico secondario sia nel periodo invernale che estivo. Infine, relativamente alla componente inorganica si è osservato come, nel periodo invernale, risulti dominante il nitrato di ammonio, soprattutto in presenza di alta umidità relativa e basse temperature, mentre nel periodo estivo prevale il solfato di ammonio.
Principali risultati della caratterizzazione del PM2.5 e PM1 nella regione Emilia- Romagna durante 8 campagne intensive del progetto “Supersito”
VISENTIN, Marco;BACCO, Dimitri;PIETROGRANDE, Maria Chiara;
2016
Abstract
Il progetto Supersito ha come obiettivo il miglioramento delle conoscenze degli aspetti ambientali e sanitari del particolato fine ed ultrafine presente in atmosfera, nelle componenti primarie e secondarie, al fine di avviare in Emilia-Romagna un programma sul contenimento dell’inquinamento atmosferico. Lo studio mostra i risultati di 8 campagne intensive (3 autunnali, 2 invernali, 2 primaverili e 1 estiva) in cui sono state eseguite analisi di speciazione chimica su PMX sia a risoluzione temporale giornaliera o bi-giornaliera sia dettagliata con tempi di analisi di qualche minuto. I siti d’indagine sono stati principalmente quelli di: background urbano (Bologna-BO), rurale a circa 30 Km a nord- est della città di Bologna (San Pietro Capofiume-SPC) e, per la sola campagna estiva, remoto al Monte Cimone (MTC, 2165 slm). I risultati mostrano come nel PM1NR (non refrattario) la principale componente sia la sostanza organica: il contributo è variabile nei 3 siti e arriva a superare il 50% fino ad un max del 100% nel sito del Monte Cimone durante la campagna estiva. Le frazioni che maggiormente contribuiscono alla sostanza organica derivano dalla combustione delle biomasse legnose – fino al 40 % - e al traffico veicolare – fino a circa il 30%. Il contributo della componente primaria indagato attraverso le misure di composti organici polari e apolari si osserva soprattutto nelle stagioni invernali/autunnali, mentre in estate, coerentemente con l’aumento delle attività biologiche di piante e microrganismi e con lo spegnimento dei riscaldamenti, risaltano le specie chimiche di origine biologica, senza una chiara differenza specifica tra il sito urbano e quello rurale. L’analisi degli zuccheri e dei fenoli ha permesso non solo l’individuazione della componente della combustione legnosa, ma ha anche fornito informazioni sul tipo di legno utilizzato per il riscaldamento domestico. Le misure di alcuni marker della sostanza organica, di alcuni acidi carbossilici, di alcuni nitro e ossi-IPA hanno inoltre evidenziato come i processi di ossidazione contribuiscano notevolmente alla formazione dell’aerosol organico secondario sia nel periodo invernale che estivo. Infine, relativamente alla componente inorganica si è osservato come, nel periodo invernale, risulti dominante il nitrato di ammonio, soprattutto in presenza di alta umidità relativa e basse temperature, mentre nel periodo estivo prevale il solfato di ammonio.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.