Nell’ultimo decennio si è venuta rafforzando l’idea che i livelli delle lipoproteine veicolanti colesterolo (in particolare LDL, Low Density Lipoprotein) e trigliceridi nel plasma risultino eccessivamente elevati nella gran parte della popolazione dei Paesi occidentali. Pertanto i valori cosiddetti “normali” da un punto di vista statistico (e pertanto “più frequenti”) appaiono superiori ai livelli “consigliabili”, indicati dalla biologia. Negli anni ’90 la prevenzione cardiovascolare ha ottenuto risultati particolarmente importanti con l’utilizzo di farmaci ipolipemizzanti definiti statine (o più propriamente inibitori dell’enzima HMG CoA-reduttasi, regolatore della sintesi intracellulare di colesterolo), che hanno ridotto in maniera significativa la morbilità per infarto miocardico e ictus, ma anche, e soprattutto, la mortalità per queste stesse malattie e la mortalità totale.
Lipoproteine e dislipoproteinemie.
VIGNA, Giovanni Battista;FELLIN, Renato
2008
Abstract
Nell’ultimo decennio si è venuta rafforzando l’idea che i livelli delle lipoproteine veicolanti colesterolo (in particolare LDL, Low Density Lipoprotein) e trigliceridi nel plasma risultino eccessivamente elevati nella gran parte della popolazione dei Paesi occidentali. Pertanto i valori cosiddetti “normali” da un punto di vista statistico (e pertanto “più frequenti”) appaiono superiori ai livelli “consigliabili”, indicati dalla biologia. Negli anni ’90 la prevenzione cardiovascolare ha ottenuto risultati particolarmente importanti con l’utilizzo di farmaci ipolipemizzanti definiti statine (o più propriamente inibitori dell’enzima HMG CoA-reduttasi, regolatore della sintesi intracellulare di colesterolo), che hanno ridotto in maniera significativa la morbilità per infarto miocardico e ictus, ma anche, e soprattutto, la mortalità per queste stesse malattie e la mortalità totale.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.