Il saggio prende in considerazione la riflessione di Mario Calderoni, giurista per formazione ed esponente del pragmatismo. Tale corrente ha dato un contributo importante al rinnovamento culturale ed epistemologico nell’Italia dell’inizio del XX secolo, caratterizzandosi per il tentativo di fondare un sapere valido attraverso l’analisi del pensiero e del linguaggio. In questa prospettiva acquista centralità l’opera di pulizia intellettuale volta ad eliminare i problemi inesistenti, gli equivoci e i luoghi comuni, e a diradare la nebbia del vago, dell’ambiguo, del generico. Calderoni dichiara l’intento di applicare tali metodi ai problemi del diritto penale. Le analisi e le riflessioni proposte da Calderoni si inseriscono nel contesto culturale ottocentesco, nel quale continua ad avere rilevanza il conflitto tra determinismo e indeterminismo, e nel dibattito, interno alla cultura giuridica penalistica italiana, tra Scuola “classica” e Scuola “positiva”. Il saggio discute il tentativo “conciliazionista” di Calderoni in merito ai temi del libero arbitrio e dell’imputabilità, mettendo in luce come le sue tesi prefigurino il modello del “diritto penale minimo”.
Pragmatismo e diritto penale. Le riflessioni di Mario Calderoni su "libero arbitrio" e "imputabilità"
PASTORE, Baldassare
2016
Abstract
Il saggio prende in considerazione la riflessione di Mario Calderoni, giurista per formazione ed esponente del pragmatismo. Tale corrente ha dato un contributo importante al rinnovamento culturale ed epistemologico nell’Italia dell’inizio del XX secolo, caratterizzandosi per il tentativo di fondare un sapere valido attraverso l’analisi del pensiero e del linguaggio. In questa prospettiva acquista centralità l’opera di pulizia intellettuale volta ad eliminare i problemi inesistenti, gli equivoci e i luoghi comuni, e a diradare la nebbia del vago, dell’ambiguo, del generico. Calderoni dichiara l’intento di applicare tali metodi ai problemi del diritto penale. Le analisi e le riflessioni proposte da Calderoni si inseriscono nel contesto culturale ottocentesco, nel quale continua ad avere rilevanza il conflitto tra determinismo e indeterminismo, e nel dibattito, interno alla cultura giuridica penalistica italiana, tra Scuola “classica” e Scuola “positiva”. Il saggio discute il tentativo “conciliazionista” di Calderoni in merito ai temi del libero arbitrio e dell’imputabilità, mettendo in luce come le sue tesi prefigurino il modello del “diritto penale minimo”.File | Dimensione | Formato | |
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