Globalization of knowledge in the field of architecture, particularly regarding construction systems, aims to enrich the different markets culturally and technically through remarkable dynamics of technological transfer. However, it also produces a standardization of the solutions adopted in different countries, reducing the attention to the requirements of each specific climatic context. This “trivialization” of technological choices can decrease the ability of a building to respond effectively to the environmental solicitations characterizing a homogeneous area, like the Mediterranean, thanks to its passive features. These passive features can instead create comfortable living spaces and improve energy efficiency of buildings. A proper exchange between architecture regionalisms may represent today a new and strategic innovation in construction industry: the conservation of one constructive memory may encourage and help others in reintroducing or simply enhancing this knowledge (for example: the use of materials like earth, hemp, straw, cork, or the creation of buffer spaces and the improvement of natural ventilation).The theme of the project in Mediterranean area, strongly sedimented in the past, but neglected by the majority of contemporary architecture, requires a reflection about methodologies, strategies, and appropriate constructive technologies, in order to respect human well-being, energetic resources, and the specific environmental context. This may be done through lightweight-technology and dry construction systems, used ever more nowadays, rather than the traditional ones. In the same direction goes the increasing use of timber construction systems, although their durability and reduced mass need to be further investigated, so that this technology can be considered fully suitable for the current Mediterranean area.

I processi di globalizzazione delle conoscenze nel campo dell’architettura, in particolare sui sistemi costruttivi, mirano certamente ad arricchire culturalmente e tecnicamente i diversi mercati con apprezzabili dinamiche di transfer tecnologico. Tendono anche, tuttavia, ad uniformare le soluzioni adottate nei diversi Paesi, diminuendo l’attenzione ai requisiti progettuali propri di ogni contesto climatico di riferimento. Si tratta spesso di una “banalizzazione” delle scelte tecnologiche che può ridurre la capacità passiva di un edificio nel rispondere efficacemente alle sollecitazioni ambientali che connotano bacini territoriali omogenei, come quello mediterraneo. Una risposta passiva che può invece creare ambienti di vita maggiormente confortevoli e migliorare il comportamento energetico degli edifici. Un corretto scambio fra regionalismi architettonici può rappresentare oggi una nuova e strategica forma di innovazione nel settore dell’edilizia: la conservazione della memoria costruttiva di alcuni può sollecitare ed aiutare altri nel reintrodurre o semplicemente nel ri-valorizzare queste conoscenze (ad esempio nell’uso di terra cruda, canapa, paglia, sughero o nell’impiego di buffer spaces e nell’incentivazione della ventilazione naturale). Il tema del progetto in ambiente mediterraneo, fortemente sedimentato nel passato, ma disatteso da gran parte delle architetture contemporanee, richiede di ragionare su metodologie, strategie e tecnologie costruttive idonee, nel rispetto del benessere delle persone, delle risorse energetiche e del contesto ambientale specifico. Tutto ciò con particolare attenzione all’utilizzo dei sistemi leggeri e a secco, che affiancheranno sempre di più il tradizionale modo di costruire pesante e ad umido. In tale logica si sottolineano i sistemi costruttivi in legno, in forte crescita, seppure alcune riflessioni sulla loro durabilità e ridotta massa debbano essere ancora approfondite, al fine di decretare la piena adeguatezza di tale tecnologia all’ambiente mediterraneo contemporaneo.

Tecnologie per costruire in clima mediterraneo

DAVOLI, Pietromaria
2014

Abstract

Globalization of knowledge in the field of architecture, particularly regarding construction systems, aims to enrich the different markets culturally and technically through remarkable dynamics of technological transfer. However, it also produces a standardization of the solutions adopted in different countries, reducing the attention to the requirements of each specific climatic context. This “trivialization” of technological choices can decrease the ability of a building to respond effectively to the environmental solicitations characterizing a homogeneous area, like the Mediterranean, thanks to its passive features. These passive features can instead create comfortable living spaces and improve energy efficiency of buildings. A proper exchange between architecture regionalisms may represent today a new and strategic innovation in construction industry: the conservation of one constructive memory may encourage and help others in reintroducing or simply enhancing this knowledge (for example: the use of materials like earth, hemp, straw, cork, or the creation of buffer spaces and the improvement of natural ventilation).The theme of the project in Mediterranean area, strongly sedimented in the past, but neglected by the majority of contemporary architecture, requires a reflection about methodologies, strategies, and appropriate constructive technologies, in order to respect human well-being, energetic resources, and the specific environmental context. This may be done through lightweight-technology and dry construction systems, used ever more nowadays, rather than the traditional ones. In the same direction goes the increasing use of timber construction systems, although their durability and reduced mass need to be further investigated, so that this technology can be considered fully suitable for the current Mediterranean area.
2014
978-88-940-8740-6
I processi di globalizzazione delle conoscenze nel campo dell’architettura, in particolare sui sistemi costruttivi, mirano certamente ad arricchire culturalmente e tecnicamente i diversi mercati con apprezzabili dinamiche di transfer tecnologico. Tendono anche, tuttavia, ad uniformare le soluzioni adottate nei diversi Paesi, diminuendo l’attenzione ai requisiti progettuali propri di ogni contesto climatico di riferimento. Si tratta spesso di una “banalizzazione” delle scelte tecnologiche che può ridurre la capacità passiva di un edificio nel rispondere efficacemente alle sollecitazioni ambientali che connotano bacini territoriali omogenei, come quello mediterraneo. Una risposta passiva che può invece creare ambienti di vita maggiormente confortevoli e migliorare il comportamento energetico degli edifici. Un corretto scambio fra regionalismi architettonici può rappresentare oggi una nuova e strategica forma di innovazione nel settore dell’edilizia: la conservazione della memoria costruttiva di alcuni può sollecitare ed aiutare altri nel reintrodurre o semplicemente nel ri-valorizzare queste conoscenze (ad esempio nell’uso di terra cruda, canapa, paglia, sughero o nell’impiego di buffer spaces e nell’incentivazione della ventilazione naturale). Il tema del progetto in ambiente mediterraneo, fortemente sedimentato nel passato, ma disatteso da gran parte delle architetture contemporanee, richiede di ragionare su metodologie, strategie e tecnologie costruttive idonee, nel rispetto del benessere delle persone, delle risorse energetiche e del contesto ambientale specifico. Tutto ciò con particolare attenzione all’utilizzo dei sistemi leggeri e a secco, che affiancheranno sempre di più il tradizionale modo di costruire pesante e ad umido. In tale logica si sottolineano i sistemi costruttivi in legno, in forte crescita, seppure alcune riflessioni sulla loro durabilità e ridotta massa debbano essere ancora approfondite, al fine di decretare la piena adeguatezza di tale tecnologia all’ambiente mediterraneo contemporaneo.
environmental sustainability, technological innovation, passive systems, Mediterranean buildings , architectural regionalism , environmental design , wood technologies
sostenibilità ambientale, innovazione tecnologica, sistemi costruttivi, sistemi passivi, costruzioni mediterranee, regionalismo architettonico, progettazione ambientale, tecnologie in legno
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