Il lavoro intende esaminare le misure fornite dal diritto UE per verificare come e in che modo esso ha inteso affrontare le problematiche che le riforme della PAC del 2003 prima, e del 2013 poi, hanno comportato per i produttori agricoli. Con tali riforme, infatti, la Comunità ha radicalmente modificato il quadro di azione della sua politica agricola, sostanzialmente eliminando le (già ridotte) forme di gestione del mercato e realizzando ulteriori tagli nell’ammontare degli aiuti accoppiati in favore di un improvviso (e improvvisato) passaggio ad un sistema fondato su pagamenti diretti in gran parte disaccoppiati dalla produzione. Come risultato, i produttori agricoli si sono trovati esposti ad una competizione su scala mondiale, per di più senza reali forme di protezione. Queste innovazioni normative hanno vieppiù aggravato la fragilità del settore agricolo, specialmente nei rapporti con le controparti acquirenti. Lo smantellamento del sistema di gestione del mercato agricolo di cui all’OCM (tra cui i sostegni ai prezzi e le restituzioni alle esportazioni) ha, così, necessariamente comportato l’introduzione di nuovi strumenti di protezione per i produttori agricoli: questi ultimi, infatti, in assenza di efficaci misure di protezione sarebbero incapaci di sopravvivere in un contesto globale. La relazione prende, così, in esame le disposizioni del regolamento UE n. 1308/2013 relative alle organizzazioni dei produttori agricoli e alle organizzazioni interprofessionali; le norme relative alla possibile formalizzazione per iscritto dei contratti di prima vendita dei prodotti agricoli agli acquirenti e quelle relative al potere, per talune organizzazioni dei produttori, di condurre trattative contrattuali nell’interesse dei propri associati. La protezione dei produttori agricoli è, così, non più – o non solo – lasciata a strumenti di diritto pubblico, sebbene questi ancora risultano presenti e hanno un ruolo centrale nel sistema; progressivamente, l’attenzione del legislatore dell’Unione sta evolvendosi, infatti, verso il ricorso a strumenti di natura contrattuale, seppure di diversa natura e forma, allo scopo di supportare gli agricoltori, quale parte debole all’interno del mercato dei prodotti agricoli.
I contratti della filiera agroalimentare nel quadro della nuova Politica agricola comune
RUSSO, Luigi
2015
Abstract
Il lavoro intende esaminare le misure fornite dal diritto UE per verificare come e in che modo esso ha inteso affrontare le problematiche che le riforme della PAC del 2003 prima, e del 2013 poi, hanno comportato per i produttori agricoli. Con tali riforme, infatti, la Comunità ha radicalmente modificato il quadro di azione della sua politica agricola, sostanzialmente eliminando le (già ridotte) forme di gestione del mercato e realizzando ulteriori tagli nell’ammontare degli aiuti accoppiati in favore di un improvviso (e improvvisato) passaggio ad un sistema fondato su pagamenti diretti in gran parte disaccoppiati dalla produzione. Come risultato, i produttori agricoli si sono trovati esposti ad una competizione su scala mondiale, per di più senza reali forme di protezione. Queste innovazioni normative hanno vieppiù aggravato la fragilità del settore agricolo, specialmente nei rapporti con le controparti acquirenti. Lo smantellamento del sistema di gestione del mercato agricolo di cui all’OCM (tra cui i sostegni ai prezzi e le restituzioni alle esportazioni) ha, così, necessariamente comportato l’introduzione di nuovi strumenti di protezione per i produttori agricoli: questi ultimi, infatti, in assenza di efficaci misure di protezione sarebbero incapaci di sopravvivere in un contesto globale. La relazione prende, così, in esame le disposizioni del regolamento UE n. 1308/2013 relative alle organizzazioni dei produttori agricoli e alle organizzazioni interprofessionali; le norme relative alla possibile formalizzazione per iscritto dei contratti di prima vendita dei prodotti agricoli agli acquirenti e quelle relative al potere, per talune organizzazioni dei produttori, di condurre trattative contrattuali nell’interesse dei propri associati. La protezione dei produttori agricoli è, così, non più – o non solo – lasciata a strumenti di diritto pubblico, sebbene questi ancora risultano presenti e hanno un ruolo centrale nel sistema; progressivamente, l’attenzione del legislatore dell’Unione sta evolvendosi, infatti, verso il ricorso a strumenti di natura contrattuale, seppure di diversa natura e forma, allo scopo di supportare gli agricoltori, quale parte debole all’interno del mercato dei prodotti agricoli.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.