L’ autore disegna l’evoluzione storica e sistematica dell’ordinamento italiano di sicurezza sociale, dalle origini liberali alla fine del XIX secolo, seguendo il modello di Bismarck, attraverso la (scarsa) influenza del corporativismo fascista, fino al modello Costituzionale dell’art. 38. Nei sette decenni delle Repubblica, il sistema è passato attraverso un periodo di ambigue evoluzione – gli anni ’50 e ’60 -; ha dato corso ad un tentativo di protezione universalistica – il servizio sanitario nazionale -; e ha attuato alcune misure contraddittorie soprattutto nel campo delle pensioni (anzianità, vecchiaia, invalidità superstiti). Le ricorrenti crisi economiche e finanziarie dell’ultimo quarto di secolo, l’egemonia del pensiero e delle politiche neo-liberiste hanno forzato alcune modificazione prive di un modello: in alcuni casi ispirate da vecchi criteri in altri preconizzando un incerto futuro. La più recente “austerità”, ulteriormente incrementando l’ineguaglianza, ha gravemente frustrato la finalità del welfare. L’ autore non trae alcuna conclusione ma sottolinea la necessità che la politica riconquisti i valori dell’eguaglianza e della dignità dell’essere umano.
L'eterna ghirlanda opaca: evoluzione e contraddizione del sistema italiano di sicurezza sociale
BALANDI, Gian Guido
2015
Abstract
L’ autore disegna l’evoluzione storica e sistematica dell’ordinamento italiano di sicurezza sociale, dalle origini liberali alla fine del XIX secolo, seguendo il modello di Bismarck, attraverso la (scarsa) influenza del corporativismo fascista, fino al modello Costituzionale dell’art. 38. Nei sette decenni delle Repubblica, il sistema è passato attraverso un periodo di ambigue evoluzione – gli anni ’50 e ’60 -; ha dato corso ad un tentativo di protezione universalistica – il servizio sanitario nazionale -; e ha attuato alcune misure contraddittorie soprattutto nel campo delle pensioni (anzianità, vecchiaia, invalidità superstiti). Le ricorrenti crisi economiche e finanziarie dell’ultimo quarto di secolo, l’egemonia del pensiero e delle politiche neo-liberiste hanno forzato alcune modificazione prive di un modello: in alcuni casi ispirate da vecchi criteri in altri preconizzando un incerto futuro. La più recente “austerità”, ulteriormente incrementando l’ineguaglianza, ha gravemente frustrato la finalità del welfare. L’ autore non trae alcuna conclusione ma sottolinea la necessità che la politica riconquisti i valori dell’eguaglianza e della dignità dell’essere umano.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.