Il valore di un credito, soprattutto se pecuniario, comprende la sua idoneità ad essere fatto oggetto di atti di disposizione: la possibilità di trasferirlo a titolo oneroso rappresenta, anche nell’ipotesi in cui il credito in questione si caratterizzi come futuro o non ancora esigibile, un’opportunità di fondamentale importanza per la vita dell’impresa. Dalla considerazione delle concrete esigenze emergenti dalle dinamiche economiche nonché da una approfondita analisi delle discipline adottate a livello nazionale e internazionale si ricava come, soprattutto con riguardo ai rapporti fra imprese, venga sempre meno tollerata l’apposizione di limiti di fonte negoziale al potere di disposizione spettante al titolare di pretese creditorie, e segnatamente di quelle aventi ad oggetto corrispettivi pecuniari. La profonda evoluzione del panorama normativo e socio-economico europeo ed internazionale impone pertanto una rilettura critica del dato normativo italiano e una diversa, innovativa ricostruzione dei presupposti di ammissibilità dei patti volti a limitare o escludere la cedibilità dei crediti d’impresa aventi ad oggetto corrispettivi pecuniari, al fine di contemperare e valorizzare adeguatamente le diverse istanze che fanno capo agli operatori economici nonché di promuoverne la competitività nel mercato internazionale.

I limiti negoziali alla cessione del credito. Una rilettura critica della disciplina italiana nel contesto europeo e internazionale

DE FRANCESCHI, Alberto
2014

Abstract

Il valore di un credito, soprattutto se pecuniario, comprende la sua idoneità ad essere fatto oggetto di atti di disposizione: la possibilità di trasferirlo a titolo oneroso rappresenta, anche nell’ipotesi in cui il credito in questione si caratterizzi come futuro o non ancora esigibile, un’opportunità di fondamentale importanza per la vita dell’impresa. Dalla considerazione delle concrete esigenze emergenti dalle dinamiche economiche nonché da una approfondita analisi delle discipline adottate a livello nazionale e internazionale si ricava come, soprattutto con riguardo ai rapporti fra imprese, venga sempre meno tollerata l’apposizione di limiti di fonte negoziale al potere di disposizione spettante al titolare di pretese creditorie, e segnatamente di quelle aventi ad oggetto corrispettivi pecuniari. La profonda evoluzione del panorama normativo e socio-economico europeo ed internazionale impone pertanto una rilettura critica del dato normativo italiano e una diversa, innovativa ricostruzione dei presupposti di ammissibilità dei patti volti a limitare o escludere la cedibilità dei crediti d’impresa aventi ad oggetto corrispettivi pecuniari, al fine di contemperare e valorizzare adeguatamente le diverse istanze che fanno capo agli operatori economici nonché di promuoverne la competitività nel mercato internazionale.
2014
978-88-495-2846-6
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