Lo studio ha ad oggetto la più recente normativa europea e nazionale avente ad oggetto la proprietà fondiaria. Con riferimento alla normativa nazionale, vengono esaminati gli articoli 65 e 66 del decreto legge n. 1 del 2012, convertito in legge 24 marzo 2012, n. 27, con i quali il legislatore ha rispettivamente eliminato i previgenti incentivi collegati alla cessione di energia elettrica ottenuta da pannelli fotovoltaici installati su terreni agricoli e disciplinato la dismissione definitiva o temporanea (affitto) dei terreni agricoli pubblici. Quanto alla disciplina europea, lo studio dà conto , della proposta della Commissione volta a modificare la direttiva 2009/28 in tema di incentivi alla produzione di energia da fonti rinnovabili: la quale, tra l’altro, prevede di dimezzare la quota dal 10% al 5% dei biocarburanti per trasporti ottenuti da prodotti agricoli ad uso alimentare. Anche se apparentemente quest’ultima proposta non sembra concernere aspetti collegati alla proprietà terriera, in realtà, la cristallizzazione della quota ai livelli attuali dei biocarburanti ottenuti con materie prime ad uso alimentare non potrà non avere effetti anche sull’attività agricola e quindi, indirettamente, sulla proprietà fondiaria; basti pensare all’influenza che la destinazione energetica della produzione agricola ha sui costi locativi dei terreni dedicati a tali colture.

Una nuova stagione per la proprietà fondiaria?

RUSSO, Luigi
2014

Abstract

Lo studio ha ad oggetto la più recente normativa europea e nazionale avente ad oggetto la proprietà fondiaria. Con riferimento alla normativa nazionale, vengono esaminati gli articoli 65 e 66 del decreto legge n. 1 del 2012, convertito in legge 24 marzo 2012, n. 27, con i quali il legislatore ha rispettivamente eliminato i previgenti incentivi collegati alla cessione di energia elettrica ottenuta da pannelli fotovoltaici installati su terreni agricoli e disciplinato la dismissione definitiva o temporanea (affitto) dei terreni agricoli pubblici. Quanto alla disciplina europea, lo studio dà conto , della proposta della Commissione volta a modificare la direttiva 2009/28 in tema di incentivi alla produzione di energia da fonti rinnovabili: la quale, tra l’altro, prevede di dimezzare la quota dal 10% al 5% dei biocarburanti per trasporti ottenuti da prodotti agricoli ad uso alimentare. Anche se apparentemente quest’ultima proposta non sembra concernere aspetti collegati alla proprietà terriera, in realtà, la cristallizzazione della quota ai livelli attuali dei biocarburanti ottenuti con materie prime ad uso alimentare non potrà non avere effetti anche sull’attività agricola e quindi, indirettamente, sulla proprietà fondiaria; basti pensare all’influenza che la destinazione energetica della produzione agricola ha sui costi locativi dei terreni dedicati a tali colture.
2014
978-88-243-2321-5
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