Non è la prima volta, nella storia del world trade law (prima con il GATT, oggi con il WTO) che l’approccio negoziale multilaterale entra in grave crisi. Lo si vide già nel bel mezzo degli anni ’70 del secolo scorso quando, dopo 25 anni di ottimismo e di rounds negoziali tutti conclusi all’insegna di importanti progressi e di altisonanti annunci di successi, la crisi petrolifera mondiale portò un’ondata di irrigidimenti nelle trattative commerciali. Lo si vide negli anni successivi: il blocco del sistema multilaterale fu tale, che fino al 1986 non prese avvio alcun nuovo round (13 anni senza negoziati tariffari non si erano mai visti prima, in ambito GATT); mentre l’Uruguay Round, avviato per l’appunto quell’anno a Punta del Este, durò cinque anni più del previsto. Lo si vede, nuovamente, ora. E non si tratta oggi di una crisi contingente, legata ai gravi problemi che hanno afflitto molte economie occidentali dal 2008 in poi. La crisi è assai più epocale, ed è certamente collegata alla lunga, dolorosa, e tutt’altro che completata, gestazione di un nuovo assetto (sia economico che geopolitico) mondiale. Nel 205 lo si constata nuovamente, davanti al rifiorire di iniziative di accordi bilaterali, i quali spesso mostrano una maggior effettività rispetto agli accordi multilaterali, rivelatisi incapaci di governare il commercio mondiale.
Il declino dell'utopia multilaterale?
BORGHI, Paolo
2015
Abstract
Non è la prima volta, nella storia del world trade law (prima con il GATT, oggi con il WTO) che l’approccio negoziale multilaterale entra in grave crisi. Lo si vide già nel bel mezzo degli anni ’70 del secolo scorso quando, dopo 25 anni di ottimismo e di rounds negoziali tutti conclusi all’insegna di importanti progressi e di altisonanti annunci di successi, la crisi petrolifera mondiale portò un’ondata di irrigidimenti nelle trattative commerciali. Lo si vide negli anni successivi: il blocco del sistema multilaterale fu tale, che fino al 1986 non prese avvio alcun nuovo round (13 anni senza negoziati tariffari non si erano mai visti prima, in ambito GATT); mentre l’Uruguay Round, avviato per l’appunto quell’anno a Punta del Este, durò cinque anni più del previsto. Lo si vede, nuovamente, ora. E non si tratta oggi di una crisi contingente, legata ai gravi problemi che hanno afflitto molte economie occidentali dal 2008 in poi. La crisi è assai più epocale, ed è certamente collegata alla lunga, dolorosa, e tutt’altro che completata, gestazione di un nuovo assetto (sia economico che geopolitico) mondiale. Nel 205 lo si constata nuovamente, davanti al rifiorire di iniziative di accordi bilaterali, i quali spesso mostrano una maggior effettività rispetto agli accordi multilaterali, rivelatisi incapaci di governare il commercio mondiale.File | Dimensione | Formato | |
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