L’articolo affronta l’analisi di una piccola, ma non per questo meno significativa, opera dell’architetto Enrico De Angeli (1900-1979), la cappella Finzi realizzata nel 1938 all’interno del cimitero ebraico di Bologna. La pressoché totale mancanza di fonti documentarie ha fatto sì che l’opera, per quanto da più parti citata, resti sostanzialmente non indagata ed, al tempo stesso, impone che essa possa essere interrogata soltanto per come oggi appare. Nonostante ciò, la lettura diretta consente di cogliere molti dei tratti caratterizzanti l’originalità e la versatile sensibilità del non fortunato architetto bolognese: la modernità senza compromessi dell’astratta configurazione dell’insieme cui fa da contrappunto l’inserimento di alcuni dettagli che si affidano ad una figuratività che non rinuncia ad essere innovativa anche nel richiamare simboli della tradizione.
Nella casa della vita – La cappella Finzi
ZAGNONI, Stefano
2015
Abstract
L’articolo affronta l’analisi di una piccola, ma non per questo meno significativa, opera dell’architetto Enrico De Angeli (1900-1979), la cappella Finzi realizzata nel 1938 all’interno del cimitero ebraico di Bologna. La pressoché totale mancanza di fonti documentarie ha fatto sì che l’opera, per quanto da più parti citata, resti sostanzialmente non indagata ed, al tempo stesso, impone che essa possa essere interrogata soltanto per come oggi appare. Nonostante ciò, la lettura diretta consente di cogliere molti dei tratti caratterizzanti l’originalità e la versatile sensibilità del non fortunato architetto bolognese: la modernità senza compromessi dell’astratta configurazione dell’insieme cui fa da contrappunto l’inserimento di alcuni dettagli che si affidano ad una figuratività che non rinuncia ad essere innovativa anche nel richiamare simboli della tradizione.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.