Dove termina la libertà espressiva e dove inizia la ragione costruttiva ? Rivedere alcune architetture a distanza anche di pochi anni fa immediatamente percepire la distanza che esiste fra la concezione iniziale del progetto e la sua capacità di invecchiare con dignità (e con costi accettabili di manutenzione). Appare paradossale che in una condizione come quella attuale, in cui è possibile controllare con notevole precisione ogni aspetto della costruzione, si possa trascurare il dispendio di risorse che può comportare un’errata programmazione del mantenimento di un’opera di architettura. Tanto maggiori sono gli interventi necessari a mantenere efficiente un opera architettonica, tanto minore è stata l’attenzione posta in fase progettuale: l’architetto contemporaneo abbisogna di tanta risorse nella manutenzione delle proprie opere quanto poche ne ha messe nel progettare.
Più progetto, meno manutenzione
ZANNONI, Giovanni
2015
Abstract
Dove termina la libertà espressiva e dove inizia la ragione costruttiva ? Rivedere alcune architetture a distanza anche di pochi anni fa immediatamente percepire la distanza che esiste fra la concezione iniziale del progetto e la sua capacità di invecchiare con dignità (e con costi accettabili di manutenzione). Appare paradossale che in una condizione come quella attuale, in cui è possibile controllare con notevole precisione ogni aspetto della costruzione, si possa trascurare il dispendio di risorse che può comportare un’errata programmazione del mantenimento di un’opera di architettura. Tanto maggiori sono gli interventi necessari a mantenere efficiente un opera architettonica, tanto minore è stata l’attenzione posta in fase progettuale: l’architetto contemporaneo abbisogna di tanta risorse nella manutenzione delle proprie opere quanto poche ne ha messe nel progettare.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.