Gli odori giocano un ruolo importante nei processi di costruzione della conoscenza: fanno da scenario ad istinti, emozioni, sentimenti. Fissano il ricordo nella pensiero, mutano un evento in un’esperienza perché ne favoriscono la mentalizzazione. Odore ed emozione sono spesso inestricabilmente legati entro un intreccio conoscitivo che molto ha a che vedere con la formazione. Il profumo dona una praticare tonalità alla relazione con il mondo nonché alla percezione che il soggetto ha di sé e degli altri. Il suo potenziale simbolico è tanto potente quanto inconsapevole, agisce nell’ombra, fiorisce nei meandri percorsi dell’educazione. Sappiamo che non è buona educazione emanare cattivi odori, ma non ci interroghiamo sulla portata simbolica di tali divieti, ancora meno sul loro potenziale erotico. Di qui il proliferare di simboli ed immagini che solo l’educazione e la sua analisi possono portare in superficie, esplicitandone le conseguenze sul piano dell’immaginario come del coagularsi di concetti e simboli. E tuttavia di odori non si parla e, di conseguenza, l’educazione li ignora. Il risultato è innegabilmente la perdita di parecchie fra quelle opportunità formative che approdano all’estetica, alla sensibilità, alla cognitività sensoriale. Qui, l’elemento quantitativo permette di svolgere considerazioni importanti sull’educazione dei sensi e la sua straordinaria, benché trascurata, utilità.

I percorsi segreti dell'educazione

GRAMIGNA, Anita
2014

Abstract

Gli odori giocano un ruolo importante nei processi di costruzione della conoscenza: fanno da scenario ad istinti, emozioni, sentimenti. Fissano il ricordo nella pensiero, mutano un evento in un’esperienza perché ne favoriscono la mentalizzazione. Odore ed emozione sono spesso inestricabilmente legati entro un intreccio conoscitivo che molto ha a che vedere con la formazione. Il profumo dona una praticare tonalità alla relazione con il mondo nonché alla percezione che il soggetto ha di sé e degli altri. Il suo potenziale simbolico è tanto potente quanto inconsapevole, agisce nell’ombra, fiorisce nei meandri percorsi dell’educazione. Sappiamo che non è buona educazione emanare cattivi odori, ma non ci interroghiamo sulla portata simbolica di tali divieti, ancora meno sul loro potenziale erotico. Di qui il proliferare di simboli ed immagini che solo l’educazione e la sua analisi possono portare in superficie, esplicitandone le conseguenze sul piano dell’immaginario come del coagularsi di concetti e simboli. E tuttavia di odori non si parla e, di conseguenza, l’educazione li ignora. Il risultato è innegabilmente la perdita di parecchie fra quelle opportunità formative che approdano all’estetica, alla sensibilità, alla cognitività sensoriale. Qui, l’elemento quantitativo permette di svolgere considerazioni importanti sull’educazione dei sensi e la sua straordinaria, benché trascurata, utilità.
2014
9788890837098
formazione; Epistemologia pedagogica; conoscenza sensibile; scuola
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