Il progetto di ricerca, ha come principale argomento la città - storica e contemporanea - intesa come organismo da leggersi non solo come immagine o come insieme di architetture, bensì come successione di trasformazioni nel tempo. Fin dai primi insediamenti, infatti, la città cresce su se stessa e si modifica con un processo sostanzialmente spontaneo. Nella sua costruzione e nella sua incessante modificazione la città conserva, come sostrato, i caratteri originari, precisandoli, confermandoli o negandoli. Nella meccanica di mutazioni incidono, soprattutto, le variazioni progressive degli edifici già esistenti e gli adattamenti capillari di quanto realizzato per renderlo atto alla mutazione processuale dei bisogni. Tali mutazioni sono individuabili attraverso un processo critico ‘a posteriori’ di lettura dei tessuti edilizi e dei singoli edifici, nel tentativo di delineare intervalli cronologici di sufficiente ampiezza a che tali mutazioni siano riscontrabili con chiarezza. Anche la città contemporanea, in particolare nelle situazioni ove la pianificazione urbana e territoriale non ne ha influenzato i caratteri insediativi, è caratterizzata da tessuti a prevalente carattere spontaneo (favelas, villas miserias, ecc.). In taluni contesti è possibile proporre lo stesso processo critico di lettura ‘a posteriori’ finalizzato, da una parte, all’individuazione dei bisogni che ne hanno orientato lo sviluppo e, dall’altra, al riconoscimento delle trasformazioni seriori. Le leggi di aggregazione spontanea della città storica possono essere assunte come modello di sviluppo della città contemporanea? Quali sono le regole per intervenire nella riqualificazione delle aree deboli e marginali? I principi del restauro che riteniamo estendibili all’intera edilizia storica di base possono essere applicati a quelle parti o componenti della città contemporanea alle quali, oggi, non viene riconosciuto alcun valore (favelas, villas miserias, ecc.)? All’architettura contemporanea devono essere imposti dei limiti nel momento in cui viene inserita in contesti caratterizzati da evoluzione spontanea, siano essi storici, siano essi contemporanei?

Cooperazione nel campo della ricerca e della formazione sui temi del restauro architettonico ed urbano con particolare riferimento alla lettura dei tessuti urbani storici e contemporanei di natura spontanea.

DALLA NEGRA, Riccardo;
2013

Abstract

Il progetto di ricerca, ha come principale argomento la città - storica e contemporanea - intesa come organismo da leggersi non solo come immagine o come insieme di architetture, bensì come successione di trasformazioni nel tempo. Fin dai primi insediamenti, infatti, la città cresce su se stessa e si modifica con un processo sostanzialmente spontaneo. Nella sua costruzione e nella sua incessante modificazione la città conserva, come sostrato, i caratteri originari, precisandoli, confermandoli o negandoli. Nella meccanica di mutazioni incidono, soprattutto, le variazioni progressive degli edifici già esistenti e gli adattamenti capillari di quanto realizzato per renderlo atto alla mutazione processuale dei bisogni. Tali mutazioni sono individuabili attraverso un processo critico ‘a posteriori’ di lettura dei tessuti edilizi e dei singoli edifici, nel tentativo di delineare intervalli cronologici di sufficiente ampiezza a che tali mutazioni siano riscontrabili con chiarezza. Anche la città contemporanea, in particolare nelle situazioni ove la pianificazione urbana e territoriale non ne ha influenzato i caratteri insediativi, è caratterizzata da tessuti a prevalente carattere spontaneo (favelas, villas miserias, ecc.). In taluni contesti è possibile proporre lo stesso processo critico di lettura ‘a posteriori’ finalizzato, da una parte, all’individuazione dei bisogni che ne hanno orientato lo sviluppo e, dall’altra, al riconoscimento delle trasformazioni seriori. Le leggi di aggregazione spontanea della città storica possono essere assunte come modello di sviluppo della città contemporanea? Quali sono le regole per intervenire nella riqualificazione delle aree deboli e marginali? I principi del restauro che riteniamo estendibili all’intera edilizia storica di base possono essere applicati a quelle parti o componenti della città contemporanea alle quali, oggi, non viene riconosciuto alcun valore (favelas, villas miserias, ecc.)? All’architettura contemporanea devono essere imposti dei limiti nel momento in cui viene inserita in contesti caratterizzati da evoluzione spontanea, siano essi storici, siano essi contemporanei?
2013
DALLA NEGRA, Riccardo; A., Hernández Martínez; P., Schnitter Castellanos; D., Cruz
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