Attraverso i racconti di "gente di una volta" raccolti dall'autrice Stefania Mazzoli si innesca un meccanismo di memorie che, come in un gioco di scatole cinesi o di tarocchi, stimola una esplorazione nel vissuto personale. Non come percorso nostalgico ma con il valore di un fluire nel quotidiano che rende vivo il significato anche simbolico delle piccole cose e delle abitudini, dei contrasti, delle amicizie e dei gesti di solidarietà che le alimentano. Un interrogare il passato per restituire consapevolezza al presente.
La pompetta del flit e il cappellaio sordo: quasi un gioco di memorie
SERAGNOLI, Daniele
2014
Abstract
Attraverso i racconti di "gente di una volta" raccolti dall'autrice Stefania Mazzoli si innesca un meccanismo di memorie che, come in un gioco di scatole cinesi o di tarocchi, stimola una esplorazione nel vissuto personale. Non come percorso nostalgico ma con il valore di un fluire nel quotidiano che rende vivo il significato anche simbolico delle piccole cose e delle abitudini, dei contrasti, delle amicizie e dei gesti di solidarietà che le alimentano. Un interrogare il passato per restituire consapevolezza al presente.File in questo prodotto:
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