La fotomodellazione è una nuova tecnologia che consente di creare modelli metrici 3D a partire da semplici fotografie digitali. Caricando nel software di fotomodellazione un adeguato numero di immagini è possibile ottenere in modo automatico, senza che l’operatore debba fare interventi selettivi, la posizione spaziale di tutti i pixel degli “n” fotogrammi scattati dell’oggetto. Il risultato è la generazione di nuvole di punti tridimensionali simili a quelle dei laser scanner. Dalla nuvola di punti è possibile passare alla mesh e al modello completo con texture ortorettificata esportabile in molti formati digitali. Teoricamente, non mancano infatti problematicità, il risultato finale è medesimo a quello di un rilievo effettuato con il laser scanner, ma l’economicità degli strumenti di rilievo (una semplice macchina digitale con una definizione possibilmente superiore ai 5000 pixel) rendono questa tecnologia estremamente innovativa e interessante. L’obiettivo del lavoro, condotto su beni d’interesse archeoastronomico, è di analizzare la logica di questi processi, applicando anche programmi open source sviluppati da enti di ricerca nazionali e internazionali, per verificarne l’applicabilità.
La fotomodellazione per il rilievo archeoastronomico
INCERTI, Manuela;
2014
Abstract
La fotomodellazione è una nuova tecnologia che consente di creare modelli metrici 3D a partire da semplici fotografie digitali. Caricando nel software di fotomodellazione un adeguato numero di immagini è possibile ottenere in modo automatico, senza che l’operatore debba fare interventi selettivi, la posizione spaziale di tutti i pixel degli “n” fotogrammi scattati dell’oggetto. Il risultato è la generazione di nuvole di punti tridimensionali simili a quelle dei laser scanner. Dalla nuvola di punti è possibile passare alla mesh e al modello completo con texture ortorettificata esportabile in molti formati digitali. Teoricamente, non mancano infatti problematicità, il risultato finale è medesimo a quello di un rilievo effettuato con il laser scanner, ma l’economicità degli strumenti di rilievo (una semplice macchina digitale con una definizione possibilmente superiore ai 5000 pixel) rendono questa tecnologia estremamente innovativa e interessante. L’obiettivo del lavoro, condotto su beni d’interesse archeoastronomico, è di analizzare la logica di questi processi, applicando anche programmi open source sviluppati da enti di ricerca nazionali e internazionali, per verificarne l’applicabilità.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.