La metà degli anni ’60 del Novecento rappresenta il momento di avvio di un importante dibattito teorico‐critico sulle possibilità di rinnovamento dell’oggetto e dell’arredo litico che porta rilevanti ricadute in termini produttivi e commerciali per tutti gli anni ’70 e gli anni ’80, fino alle realizzazioni contrassegnate da veri e propri marchi dedicati del design in pietra come Skipper, Up & Up, Casigliani, Ultima Edizione e Primapietra. Centrale per questo fenomeno è l’esperienza culturale e operativa di Officina, che nasce a Pietrasanta e si sviluppa in una prospettiva di contatti internazionali in cui si intrecciano le storie personali di Erminio Cidonio ‐ a capo della sede apuo‐versiliese della multinazionale dei lapidei Henraux per tutti gli anni ’60 ‐ con quella di artisti, designer, galleristi e critici militanti come Pier Carlo Santini. Nel contesto che si delinea a partire dalle sperimentazioni di Officina prendono avvio singoli percorsi progettuali, più o meno fertili, ma in ogni caso di importantissimo valore, come quelli di Angelo Mangiarotti, Enzo Mari, Mario Bellini, dei Castiglioni, di Tobia Scarpa e molti altri, che portano a consistenti risultati in termini di innovazione formale e tecnologica del prodotto in pietra e che ancora oggi rappresentano un riferimento metodologico e operativo per le ricerche presenti e future sul design dell’oggetto litico. Di questo vitale scenario, sospeso ‐ in una positiva ambiguità ‐ tra arte e design, Santini è protagonista indiscusso. Il suo ruolo si esplica su più fronti; il critico agisce da stimolo per innescare processi di innovazione, da referente per focalizzare i gradi di avanzamento e i bilanci delle sperimentazioni e da comunicatore per presentare e diffondere i risultati di tale stagione creativa. Attraverso fonti edite e inedite l’articolo intende ricostruire la sfaccettata figura di Pier Carlo Santini, delle sue idee e dei suoi contributi, in relazione agli altri protagonisti e agli artefatti del design litico della seconda metà del Novecento.
Pier Carlo Santini e il design litico
TURRINI, Davide
2013
Abstract
La metà degli anni ’60 del Novecento rappresenta il momento di avvio di un importante dibattito teorico‐critico sulle possibilità di rinnovamento dell’oggetto e dell’arredo litico che porta rilevanti ricadute in termini produttivi e commerciali per tutti gli anni ’70 e gli anni ’80, fino alle realizzazioni contrassegnate da veri e propri marchi dedicati del design in pietra come Skipper, Up & Up, Casigliani, Ultima Edizione e Primapietra. Centrale per questo fenomeno è l’esperienza culturale e operativa di Officina, che nasce a Pietrasanta e si sviluppa in una prospettiva di contatti internazionali in cui si intrecciano le storie personali di Erminio Cidonio ‐ a capo della sede apuo‐versiliese della multinazionale dei lapidei Henraux per tutti gli anni ’60 ‐ con quella di artisti, designer, galleristi e critici militanti come Pier Carlo Santini. Nel contesto che si delinea a partire dalle sperimentazioni di Officina prendono avvio singoli percorsi progettuali, più o meno fertili, ma in ogni caso di importantissimo valore, come quelli di Angelo Mangiarotti, Enzo Mari, Mario Bellini, dei Castiglioni, di Tobia Scarpa e molti altri, che portano a consistenti risultati in termini di innovazione formale e tecnologica del prodotto in pietra e che ancora oggi rappresentano un riferimento metodologico e operativo per le ricerche presenti e future sul design dell’oggetto litico. Di questo vitale scenario, sospeso ‐ in una positiva ambiguità ‐ tra arte e design, Santini è protagonista indiscusso. Il suo ruolo si esplica su più fronti; il critico agisce da stimolo per innescare processi di innovazione, da referente per focalizzare i gradi di avanzamento e i bilanci delle sperimentazioni e da comunicatore per presentare e diffondere i risultati di tale stagione creativa. Attraverso fonti edite e inedite l’articolo intende ricostruire la sfaccettata figura di Pier Carlo Santini, delle sue idee e dei suoi contributi, in relazione agli altri protagonisti e agli artefatti del design litico della seconda metà del Novecento.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.