E’ probabile che l’area più occidentale dell’attuale insediamento del Molinaccio (Pescia, PT) ospitasse una serie di strutture tecniche ed architettoniche annesse alla viabilità principale con lo scopo di agevolare l’attraversamento del corso d’acqua. L’attestazione a breve distanza di due sistemi di attraversamento fluviale (il guado di Alberghi e il ponte di Squarciabocconi), due strutture di accoglienza (l’hospitale Sancti Allucii e lo spedale di Strada), due edifici di presidio (la torre del Molinaccio con stazione postale e la dogana di Squarciabocconi) in prossimità dei quali successivamente si sono andate a collocare due ville con relative cappelle gentilizie (dei Nucci e dei Dal Portico) lascia intravedere il ripetersi sistematico, in analoghe condizioni, di organismi architettonici e funzioni a servizio dei viaggiatori e a controllo di un sistema territoriale ben più ampio. Tali ricorrenze non possono essere casuali e, messe a sistema, danno la misura della complessiva “vivacità” dell’area in questione, per secoli terra di confine e punto nevralgico di una consolidata rete di relazioni che pone in comunicazione tra loro i centri minori dell’ambito collinare a Nord e questi ultimi ai più importanti insediamenti urbani della regione.
Strutture architettoniche e tecniche dei guadi delle due Pescia
LAVORATTI, GAIA
2013
Abstract
E’ probabile che l’area più occidentale dell’attuale insediamento del Molinaccio (Pescia, PT) ospitasse una serie di strutture tecniche ed architettoniche annesse alla viabilità principale con lo scopo di agevolare l’attraversamento del corso d’acqua. L’attestazione a breve distanza di due sistemi di attraversamento fluviale (il guado di Alberghi e il ponte di Squarciabocconi), due strutture di accoglienza (l’hospitale Sancti Allucii e lo spedale di Strada), due edifici di presidio (la torre del Molinaccio con stazione postale e la dogana di Squarciabocconi) in prossimità dei quali successivamente si sono andate a collocare due ville con relative cappelle gentilizie (dei Nucci e dei Dal Portico) lascia intravedere il ripetersi sistematico, in analoghe condizioni, di organismi architettonici e funzioni a servizio dei viaggiatori e a controllo di un sistema territoriale ben più ampio. Tali ricorrenze non possono essere casuali e, messe a sistema, danno la misura della complessiva “vivacità” dell’area in questione, per secoli terra di confine e punto nevralgico di una consolidata rete di relazioni che pone in comunicazione tra loro i centri minori dell’ambito collinare a Nord e questi ultimi ai più importanti insediamenti urbani della regione.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.