In area pisano-lucchese, senese e fiorentina l’utilizzo della tarsia marmorea nella decorazione di numerose chiese romaniche mostra dei caratteri originali dovuti all’applicazione di un linguaggio formale che affonda le sue radici nel patrimonio classico, ma contemporaneamente trae ispirazione dal vastissimo repertorio iconografico orientale. L’applicazione delle principali proprietà geometriche a triangoli e quadrati, ampiamente studiate dai matematici islamici, dà luogo, con maggior frequenza, a poligoni stellati inscritti nel cerchio. La stella, di indiscusso significato simbolico, trovava spesso applicazione bidimensionale nel disegno degli ornamenti e tridimensionale nella realizzazione delle volte, le cui proiezioni a terra formavano a loro volta un disegno più o meno articolato che trovava spesso riscontro nella geometria del mosaico del pavimento. Gli artigiani medievali occidentali ripresero e rielaborarono molti di questi temi. Lo studio delle forme geometriche sottese alla realizzazione del disegno decorativo di alcune tarsie marmoree ha quindi permesso una comparazione tra il repertorio iconografico orientale e la ripetizione di figure particolari nelle realizzazioni medievali toscane. La stella ad otto punte, uno dei simboli maggiormente impiegati nell’iconografia araba, venne adottata nel sistema decorativo toscano nella sua duplice forma: generata dalla semplice sovrapposizione di due quadrati ruotati o individuata da questo schema mediante l’unione alternata dei vertici interni. Le evidenti analogie riscontrate non devono però indurre a pensare che l’impiego del quadrato nella realizzazione delle tarsie marmoree toscane fosse legato soltanto alla riproposizione di immagini appartenenti al repertorio iconografico orientale; esistono infatti ben più numerose realizzazioni in cui la geometria del disegno chiama in causa soluzioni formali maggiormente legate alla tradizione locale ed alla simbologia cristiana, estranee, pertanto, alla cultura islamica.

Genesi geometrica del disegno stellare (4, 8, 16) nelle tarsie marmoree e nell’architettura

LAVORATTI, GAIA
2008

Abstract

In area pisano-lucchese, senese e fiorentina l’utilizzo della tarsia marmorea nella decorazione di numerose chiese romaniche mostra dei caratteri originali dovuti all’applicazione di un linguaggio formale che affonda le sue radici nel patrimonio classico, ma contemporaneamente trae ispirazione dal vastissimo repertorio iconografico orientale. L’applicazione delle principali proprietà geometriche a triangoli e quadrati, ampiamente studiate dai matematici islamici, dà luogo, con maggior frequenza, a poligoni stellati inscritti nel cerchio. La stella, di indiscusso significato simbolico, trovava spesso applicazione bidimensionale nel disegno degli ornamenti e tridimensionale nella realizzazione delle volte, le cui proiezioni a terra formavano a loro volta un disegno più o meno articolato che trovava spesso riscontro nella geometria del mosaico del pavimento. Gli artigiani medievali occidentali ripresero e rielaborarono molti di questi temi. Lo studio delle forme geometriche sottese alla realizzazione del disegno decorativo di alcune tarsie marmoree ha quindi permesso una comparazione tra il repertorio iconografico orientale e la ripetizione di figure particolari nelle realizzazioni medievali toscane. La stella ad otto punte, uno dei simboli maggiormente impiegati nell’iconografia araba, venne adottata nel sistema decorativo toscano nella sua duplice forma: generata dalla semplice sovrapposizione di due quadrati ruotati o individuata da questo schema mediante l’unione alternata dei vertici interni. Le evidenti analogie riscontrate non devono però indurre a pensare che l’impiego del quadrato nella realizzazione delle tarsie marmoree toscane fosse legato soltanto alla riproposizione di immagini appartenenti al repertorio iconografico orientale; esistono infatti ben più numerose realizzazioni in cui la geometria del disegno chiama in causa soluzioni formali maggiormente legate alla tradizione locale ed alla simbologia cristiana, estranee, pertanto, alla cultura islamica.
2008
9788896080009
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