I dati acquisiti in seguito ad una approfondita campagna di rilievo integrato dell’ambiente interno di Cappella Pazzi a Firenze hanno permesso la formulazione di differenti ipotesi sulla genesi geometrica della volta ad ombrello posta a copertura e l’immediata comparazione di queste ultime con il modello a nuvola di punti frutto del rilievo digitale. Partendo dal presupposto che il peculiare assetto assunto dalla struttura progettata dal Brunelleschi non possa prescindere da fattori tecnico-strutturali relativi ai materiali impiegati ed allo spessore della volta , le teorie indagate hanno tentato di relazionare coerentemente struttura e forma assumendo i piani di allettamento dei mattoni come ipotetici piani di sezione a cui fare appartenere gli archi generatori (verticali, orizzontali o obliqui) delle “vele” della volta a ombrello. Nonostante tale premessa restringa già notevolmente il campo delle ipotesi plausibili e verificabili, il passaggio dalla forma concettuale al modello digitale di ciascun caso indagato ha richiesto un’ulteriore riduzione delle variabili di partenza. Una significativa semplificazione ha riguardato infatti la geometria generale della volta, suddivisa in dodici parti uguali e composta da costoloni assimilati ad archi di circonferenza appartenenti alla stessa semisfera che sorreggono le “unghie” a doppia curvatura dell’ombrello.
La volta a ombrello di Cappella Pazzi a Firenze
LAVORATTI, GAIA;
2010
Abstract
I dati acquisiti in seguito ad una approfondita campagna di rilievo integrato dell’ambiente interno di Cappella Pazzi a Firenze hanno permesso la formulazione di differenti ipotesi sulla genesi geometrica della volta ad ombrello posta a copertura e l’immediata comparazione di queste ultime con il modello a nuvola di punti frutto del rilievo digitale. Partendo dal presupposto che il peculiare assetto assunto dalla struttura progettata dal Brunelleschi non possa prescindere da fattori tecnico-strutturali relativi ai materiali impiegati ed allo spessore della volta , le teorie indagate hanno tentato di relazionare coerentemente struttura e forma assumendo i piani di allettamento dei mattoni come ipotetici piani di sezione a cui fare appartenere gli archi generatori (verticali, orizzontali o obliqui) delle “vele” della volta a ombrello. Nonostante tale premessa restringa già notevolmente il campo delle ipotesi plausibili e verificabili, il passaggio dalla forma concettuale al modello digitale di ciascun caso indagato ha richiesto un’ulteriore riduzione delle variabili di partenza. Una significativa semplificazione ha riguardato infatti la geometria generale della volta, suddivisa in dodici parti uguali e composta da costoloni assimilati ad archi di circonferenza appartenenti alla stessa semisfera che sorreggono le “unghie” a doppia curvatura dell’ombrello.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.